I ripetuti maltrattamenti alla madre, che la donna aveva infine denunciato, erano sfociati e inizio aprile in una misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare della figlia, una donna di 51 anni, che il 6 aprile si era trovata a dover cercare un altro alloggio. Ma domenica ha deciso di ritornare dalla madre, ignorando il divieto che le era stato imposto dal giudice.
L’intervento dei carabinieri di Faloppio, chiamati dalla vittima, ha fatto scattare l’arresto della figlia, come deciso dal magistrato di turno della Procura di Como, Alessandra Bellù. Dopo un notte in camera di sicurezza, martedì mattina è comparsa davanti al giudice monocratico di Como Maria Lombardi Stocchetti, che ha convalidato l’arresto e concesso i termini a difesa, rinviando il processo. Resta ora da stabilire se la misura adottata dal Gip per la tutela della vittima, il solo allontanamento e divieto di avvicinarsi alla madre, bersaglio delle sue continue vessazioni, continuerà a essere ritenuta congrua.
Il magistrato titolare delle indagini, come avviene spesso in questi casi, potrebbe infatti chiedere un aggravamento, nell’ottica di una maggiore tutela dell’anziana donna che, dopo un lungo periodo di aggressioni, si era rivolta ai carabinieri chiedendo aiuto, e facendo partire le indagini sfociate a inizio aprile nella misura che aveva imposto alla figlia di fare i bagagli e andarsene di casa. Misure che, per quanto apparentemente blande, producono uno stravolgimento della vita degli indagati, che si trovano a dover trovare all’improvviso un alloggio alternativo, contestualmente alla notifica del provvedimento: l’esecuzione dell’allontanamento è infatti immediata e monitorata dalla forza di polizia che lo esegue. La sua violazione, comporta l’arresto immediato in flagranza.