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Rosa Bazzi e Olindo Romano oggi, come stanno? Le vite parallele in carcere

I difensori dei coniugi condannati per la strage di Erba: "E' proprio il loro stato a mantenerli in vita, nonostante l'ergastolo"

Olindo e Rosa (Cusa)

Strage di Erba: la difesa dei coniugi Romano è pronta a chiedere la revisione del processo. Alla base dell'istanza - che, ha detto l'avvocato Fabio Schembri, verrà presentata "in tempi non lunghi" - alcune intercettazioni che mancherebbero all'appello e la comparsa di un nuovo supertestimone, un tunisino amico di Azouz Marzouk che avrebbe parlato di liti e accoltellamenti riguardo un traffico di stupefacenti in cui sarebbero stati coinvolti parenti del marito di Raffaella Castagna, una delle vittime della mattanza per cui marito e moglie, vicini di casa delle persone assassinate, sono stati condannati all'ergastolo.

Ma come stanno Olindo Romano e Rosa Bazzi? E' sempre l'avvocato Schembri, nel corso dell'intervista a Cusano Italia Tv, a rivelare nuovi dettagli sulle loro condizioni attuali. "Olindo - ha detto il legale reggino - è detenuto nel carcere di Opera e Rosa in quello di Bollate, ma da poco hanno ripreso a vedersi quindi a rifare i colloqui dopo il Covid; prima si sentivano solo telefonicamente. Vivono due vite differenti, Rosa si è creata il suo mondo all'interno dell'ambiente carcerario perché è protetta e ha trovato tutto quello che le serve. Olindo invece vive con il pensiero di Rosa e mi dice sempre di fare di tutto per farlo uscire dal carcere per riabbracciare la sua amata moglie".

In generale, seguita Schembri, "è proprio il loro stato a mantenerli in vita nonostante la condanna all'ergastolo. Ed è proprio questa loro condizione psicologica a creare una coperta, una protezione per eventuali gesti insani da parte di entrambi".

Qualche settimana fa la strage di Erba e, in particolare, le vicende personali di Rosa Bazzi e Olindo Romano erano tornate alla ribalta della cronaca, in seguito alla condanna dell'amministratrice di una pagina Facebook pro coniugi condannati. La donna, una 57enne di Galbiate, è stata condannata a pagare 10mila euro, dopo la conversione di una pena detentiva.