REDAZIONE COMO

Strage di Erba, Rosa e Olindo chiedono la revisione della sentenza: “Ci sono nuovi elementi”. Ecco quali

Nuove testimonianze, consulenze e intercettazioni alla base dell’istanza presentata dagli avvocati della coppia condannata all’ergastolo. Tra le perizie anche un studio sull’elettricità nell’appartamento del massacro

Olindo Romano e Rosa Bazzi condannati all'ergastolo per la strage di Erba

Erba (Como), 17 ottobre 2023 – La difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi ha presentato alla Corte d'Appello di Brescia una richiesta di revisione della sentenza all'ergastolo inflitto ai coniugi per la strage di Erba che segue, a distanza di mesi, quella del sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser. "Ma c'e' molto di piu' rispetto ai temi portati dal magistrato milanese - - spiega l'avvocato Fabio Schembri, autore dell'istanza insieme ai colleghi Nico D'Ascola, Patrizia Morello e Luisa Bordeaux -. Abbiamo allegato sette consulenze, audio e video e affrontato tempi piu' vasti".

Olindo Romano e Rosa Bazzi condannati all'ergastolo per la strage di Erba
Olindo Romano e Rosa Bazzi condannati all'ergastolo per la strage di Erba

Gli elementi nuovi

Tra gli argomenti, le modalità della morte di Valeria Cherubini che sarebbero "incompatibili" con la tesi di Olindo e Rosa colpevoli, le intercettazioni ambientali sul letto d'ospedale del sopravvissuto Mario Frigerio, uno studio sull'energia elettrica nella casa dell'eccidio, la testimonianza di Abdi Kais, mai sentito dagli inquirenti, e residente nell'abitazione di Erba, che venne poi arrestato per spaccio nella zona dove avvenne il massacro. In tutto, la richiesta che sara' valutata a Brescia consta di oltre 150 pagine.

Le consulenze

Con l'istanza depositata dalla difesa, si invoca dunque un nuovo processo a Olindo Romano e Rosa Bazzi sulla scorta di sette consulenze che smentirebbero la ricostruzione resa dai coniugi con la confessione del delitto e poi ritrattata dagli stessi della mattanza di Erba e anche quella emersa dalle indagini. Punto centrale sarebbe la testimonianza di Mario Frigerio, unico sopravvissuto alla strage, morto negli anni successivi, e diventato principale testimone dell'accusa che riconobbe Olindo in aula. Una versione in dibattimento che, per i legali, contrasterebbe con quanto dichiarato da Frigerio nell'immediatezza, nel letto d'ospedale. Anche la ricostruzione nelle sentenze della morte della moglie di Frigerio, Valeria Cherubini, contrasterebbe con quella emerse dalle consulenze. 

La strage

La sera dell’11 dicembre 2006 vennero uccisi a colpi di coltello e spranga Raffaella Castagna, il figlio piccolo Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini, il cui marito Mario Frigerio fu l’unico a salvasi malgrado il fendente alla gola e il dissanguamento. Luogo del pluriomicidio l’abitazione di Raffaella Castagna all’interno della corte fi Erba dove vivevano anche Rosi e Olindo in un rapporto di vicinato burrascoso. Dopo il massacro, l'appartamento fu incendiato.