
Per gli anziani ospiti si apre qualche incognita
Como - È polemica attorno al futuro di Villa Celesia, la residenza di proprietà di Fondazione Ca’ D’Industria che l’ente vorrebbe riorganizzare perché le spese di gestione, adesso che gli ospiti sono scesi a 36, sono diventate eccessive. Venerdì scorso la direzione ha avvisato ospiti e familiari con una lettera in cui si spiegava di voler trasformare il servizio in "comunità alloggio e mini alloggi protetti", comunicando la cessazione del servizio in attesa di poter mettere a disposizione nuove soluzioni nelle altre rsa del gruppo.
"In buona sostanza la fondazione ha comunicato che il servizio per anziani autosufficienti sarebbe stato abolito con offerta agli ospiti il passaggio in una rsa del gruppo a prezzi maggiorati – riassume Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica –. La città di Como fa parte della fondazione ed esprime la nomina di 5 rappresentanti del Consiglio di amministrazione oltre a un revisore dei conti, per questo ci chiediamo che indicazioni operative abbia dato. Chiediamo al sindaco di spiegarci se intende mantenere in città un servizio di casa albergo per anziani autosufficienti e che soluzioni saranno offerte ai 36 ospiti di Villa Celesia in termini di servizio e di prezzo".
Esprime preoccupazione sul futuro della rsa anche il Pd. "Il Comune di Como faccia chiarezza sul futuro di Villa Celesia. Dobbiamo tracciare con urgenza il nuovo corso per questa struttura che non può diventare l’ennesimo immobile pubblico chiuso e abbandonato - spiegano Gabriele Guarisco e Patrizia Lissi, consiglieri comunali del Partito Democratico -. Crediamo che i comaschi abbiano il diritto di essere informati, per questo abbiamo chiesto che venga convocata una commissione consiliare urgente dedicata".