
L’ex sindaco di Valmadrera Marco Rusconi
Valmadrera (Lecco), 14 agosto 2014 - Indagato per una brutta storia di un presunto appalto truccato a favore di personaggi legati alla ‘ndrangheta e per l’ipotesi di una mazzetta, ma promosso a dirigente di una municipalizzata. Quasi nemmeno il tempo di uscire da carcere di Opera dopo settantasette giorni di detenzione, che l’ex sindaco 36enne di Valmadrera Marco Rusconi, arrestato lo scorso 2 aprile nell’ambito della maxi inchiesta antimafia «Metastasi», è stato nominato membro dello staff della direzione generale di Idroservice, la Srl provinciale del ciclo idrico integrato.
In particolare il suo nuovo compito è riguarda il «presidio e coordinamento dei progetti di investimento». L’incarico gli è stato formalmente assegnato a fine giugno, un paio di settimane dopo il suo ritorno in libertà in attesa dell’eventuale processo. A denunciare la vicenda sono gli attivisti dell’associazione Qui Lecco libera. «Ribadita la presunzione di non colpevolezza fino al terzo grado di giudizio e la piena legittimità della decisione, ci chiediamo quanto sia opportuno affidare un incarico tanto delicato a chi si ritrova in una posizione quanto meno problematica. Stiamo parlando di una persona che ha avuto problemi proprio in materia di gestione di gare nell’interesse della cosa pubblica», spiega il portavoce del gruppo Duccio Facchini. Il documento, un ordine di servizio, è firmato sia dal direttore generale di Idroservice Claudio Citroni che da Maurizio Murari numero uno di Idrolario, altra Srl pubblica del settore dei servizi dove l’ex primo cittadino lavorava nell’ufficio Gestione contratti.
Nell'ambito della ridefinizione complessiva delle società, con il subentro di Idroservice a Idrolario, proprio «l’ufficio Gestione contratti non trova corrispondenza funzionale nell’organizzazione». Da qui, in conseguenza del passaggio di consegna, l’attribuzione della nuova posizione. Il diretto interessato ha preferito non rilasciare commenti in merito. Al momento Marco Rusconi deve comunque solo rispettare l’ordine di firma in caserma, non è sottoposto ad altre restrizioni e, rispetto ai sospetti iniziali, la sua posizione nell’ambito delle indagini ancora in corso sembra sia stata molto ridimensionata.
Daniele De Salvo