di Paola Pioppi
Un sequestro preventivo da 300mila euro, eseguito nei giorni scorsi dai militari della Guardia di Finanza di Olgiate Comasco, nei confronti di un imprenditore che opera nel campo della realizzazione di impianti elettrici: il destinatario è Giorgio Pintus, 54 anni, titolare dell’omonima impresa individuale con sede a Guanzate, il cui tenore di vita qualche mese fa ha attirato l’attenzione dei militari. Dagli accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle, sarebbe inoltre emerso che l’imprenditore fosse già noto per reati tributari. I finanzieri a ottobre hanno quindi proceduto a una verifica fiscale sull’attività, e ricostruito il fatturato dell’azienda, risultato di oltre un milione e 600mila euro in soli due anni: il 2016 e 2017. Annualità per le quali gli viene ora contestato di non aver presentato la dichiarazione dei redditi obbligatoria. Relativamente al 2016, è stato ricostruito un reddito di circa 250mila euro, e un’evasione di 90mila, mentre l’anno successivo si parlerebbe di un reddito di 450mila euro, pari a un’evasione di 190mila: cifre che emergono dai controlli incrociati sulle fatture emesse dall’impresa e sui costi sostenuti nelle due annualità. Il provvedimento di sequestro da 300mila euro, importo equivalente all’ipotizzata evasione dell’imposta – per la precisione 277mila euro – e quindi superiore ai limiti di superiore alla soglia di rilevanza penale, è stato emesso dal gip di Como Laura De Gregorio, su richiesta del sostituto procuratore Mariano Fadda, che gli contesta appunto l’evasione fiscale realizzata attraverso l’omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi.
Il giudice ha infatti ritenuto corretta la quantificazione del profitto del reato presentata dai finanzieri, disponendo il sequestro finalizzato alla confisca, che subentrerebbe nel momento in cui dovesse essere dichiarata una condanna definitiva: non solo somme di denaro individuate nella disponibilità dell’imprenditore, ma anche immobili, beni mobili, quote societarie o qualunque risorsa finanziaria. Eseguito in questi giorni, il sequestro preventivo ha interessato un intero complesso immobiliare a Guanzate, oltre a disponibilità finanziarie, quote societarie e un’auto, fino a raggiungere appunto la soglia di equivalenza disposta dal giudice.