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Como, scontrino troppo salato per lo spritz in piazza Cavour: l’attacco social del turista svizzero

L’avventore contesta prezzo (15 euro) e qualità di uno cocktail al bar, poi la butta sul campanilismo: “Meglio Lugano”

Lo scontrino incriminato e, a lato, un panorama di Como

Rivalità di confine, discussioni da bar, peso dell’inflazione. C’è un po’ di tutto nella vicenda –sempreverde, a seconda delle diverse declinazioni – del conto considerato troppo salato presentato in una bar nel centro di Como, scontrino a cui non sarebbe corrisposto un adeguato servizio. 

La segnalazione, come spesso succede in questi casi, parte dai social, successivamente viene rilanciata sui media (in questo caso QuiComo e il Corriere del Ticino), per tornare poi ad approdare sui social, con tanto di commenti e condivisione di esperienze simili.

Aperitivo indigesto

Il teatro, stavolta, è piazza Cavour, salotto buono di Como, punto nevralgico del centro cittadino, proprio davanti al lungolago. Autore del post è un turista svizzero, che ha illustrato la sua “avventura” in un locale. “Credo che le uniche parole per descrivere lo scontrino (al post è allegata una foto della ricevuta in cui è annotata una spesa totale di 30 euro, ndr) siano solo: è un furto”.

Le attese erano ben diverse, anche a seguito di altre esperienze comasche. “Passo per Como qualche volta l'anno, ho cenato in vari ristoranti molto buoni e prezzi nella norma – prosegue il turista – ma non mi ero mai avventurato su piazza Cavour per un aperitivo. Mi sono seduto per uno spritz certamente consapevole che sarebbe costato qualcosa in più, ma rispetto alla normalità di un qualsiasi altro locale avrei pagato un aperitivo 8 euro, 10 euro, forse al massimo 12 euro”.

Qualità rivedibile?

Il conto, in realtà, si è rivelato ben più salato. A peggiorare le cose, almeno secondo l’autore della segnalazione, ci sono stati problemi riguardo la qualità del drink assaggiato e il contesto. “Lo sdegno di leggere sullo scontrino 15 euro per uno spritz con più acqua che prosecco – prosegue lo svizzero – e quest'ultimo forse anche di dubbia qualità, mi ha fatto veramente schifare”. 

Nel post non si segnala, dato l’importo totale, se gli spritz “gustati” siano stati due o se l’avventore abbia ordinato anche altro. Si parla, eccome, invece, dell’ambiente: il tavolo – sempre secondo l’autore della segnalazione – di tavolo sporco e cuscini macchiati. 

Infine il confronto con Lugano. “Ho preso uno spritz a Lugano, in Svizzera, la stessa sera e ho speso 12 franchi in pieno centro, vista lago e a un tavolo pulito e igienizzato”. Canton Ticino, quindi, meglio del Lago di Como sul fronte dei prezzi? Così pare. Almeno fino al prossimo scontrino.