
scatti temerari sulla cascata in Valtellina
In vacanza sul lago non hanno trovato niente di meglio da fare che salire in cima al Duomo per osservare l’alba tra le guglie. Una passeggiata spericolata e soprattutto pericolosa quella di cinque ragazzi, quattro francesi (tra loro due ragazze) e un coetaneo italiano di età compresa tra i 22 e i 27 anni, che ieri mattina all’ora del cappuccino hanno fatto rizzare i capelli in testa ai passanti che li hanno osservati increduli passeggiare sui cornicioni, a 30 metri dal suolo. Sono stati loro a chiamare polizia e vigili del fuoco che in una manciata di minuti hanno circondato la cattedrale. Agli uomini saliti con l’autoscala i cinque, al quanto infastiditi, hanno spiegato di essere saliti per scattarsi dei selfie e girare dei video, da un punto di vista decisamente insolito.
Falsi free climber: denunciati
Quando hanno fatto notare loro che la cosa era pericolosa i cinque, serafici, hanno spiegato di sentirsi perfettamente al sicuro perché praticano il free climber. è bastato inserire i loro nomi, quelli veri perché alle forze dell’ordine hanno inizialmente fornito generalità false e per questo sono stati denunciati, per scoprire che dicevano il vero e anzi erano stati denunciati in Francia e anche in altre città in Italia e nel resto d’Europa per aver “scalato“ senza permesso altri edifici.
L'impresa da brivido alla Snia
Di certo non sono gli unici, senza uscire dalla Lombardia basta ricordare i selfie da pelle d’oca che gli “urban climbers“ si sono scattati in cima alla torre della Snia di Varedo, a 110 metri di altezza dal suolo. La prima “scalata“ vide protagonisti due ragazzi di 24 e 21 che nel febbraio del 2017 salirono in cima, anche loro per scattare delle foto da condividere in rete. Nel 2020 la stessa impresa fu rivendicata, con tanto di video su Youtube, dal Noed un fantomatico gruppo di “urban alpinist“ che in realtà nasconde, come ha avuto modo di scoprire la polizia postale, un paio di giovanissimi desiderosi solo di guadagnarsi qualche like in più sui social. L’ultimo a replicare l’impresa, nel 2021, è stato un altro youtuber, tal Gazzol. Da allora l’impresa non è stata più ripetuta, forse perché non ha più quel senso di sfida proibita che tanto piace a questi giovanissimi che farebbero tutto, o quasi, per spopolare sui social. Un mondo effimero solo in apparenza visto oggi come oggi diventare uno youtuber con decine di migliaia di seguici, i follower, significa guadagnare anche migliaia di euro al mese in sponsorizzazioni.
Il tragico precedente all'Acquafraggia
Il pericolo però è sempre in agguato e alle volte può costare anche la vita. Quello che accadde il 13 giugno del 2021 a Patrizia Pepè precipitata mentre saliva sulla sommità delle cascate dell’Acquafraggia a Piuro, in Valtellina. La donna, si disse per scattarsi un selfie anche se il fidanzato che l’accompagnava ha sempre negato la circostanza, scavalcò le recinzioni e si avventurò su un percorso troppo vicino al salto. Il fidanzato la vide precipitare nel vuoto di fronte ai suoi occhi e morire, dopo un salto di oltre 60 metri fracellata sulle rocce.