Paola Pioppi
Cronaca

Sesso a tre con un ragazzino di 15 anni: marito e moglie condannati. Ma loro negano le accuse

Como, processo in rito abbreviato per violenza e atti sessuali: 5 anni e 8 mesi alla donna e 4 anni al coniuge, commercianti di Cantù. I presunti abusi in un magazzino e in auto. Il giovanissimo aveva raccontato i fatti alla madre

Il Gup di Como ha condannato marito e moglie per atti sessuali con minorenne

Il Gup di Como ha condannato marito e moglie per atti sessuali con minorenne

Cantù, 21 febbraio 2025 –  Le prime volte era solo la moglie che si appartava con il ragazzino, un quindicenne figlio di un conoscente, che veniva spinto a fare e subire atti sessuali. Ma ad un certo punto si era unito anche il marito, coinvolgendo il ragazzo in ulteriori pratiche sessuali. Per questi episodi, avvenuti tra gennaio e giugno 2021, il Gup di Como Walter Lietti ha condannato i due coniugi con rito abbreviato: 5 anni e 8 mesi per la moglie, Katia Donatella Sibio, 55 anni, 4 anni di condanna per il marito, Mauro Moretti, 62 anni, commercianti di Cantù.

I luoghi e le accuse

La donna era accusata di violenza sessuale aggravata per aver un paio di volte spinto il ragazzo, che gli era stato affidato, ad appartarsi con lei in un magazzino dove, su iniziativa della stessa donna, avvenivano gli atti sessuali. Il terzo episodio denunciato era invece avvenuto in auto, mentre la donna guidava e il ragazzo le sedeva accanto. Entrambi i coniugi erano inoltre accusati di un episodio avvenuto a giugno 2021: dapprima la sola donna, poi anche il marito che si era unito in un secondo tempo, avrebbero commesso atti sessuali davanti al ragazzo e poi coinvolgendolo.

Il racconto alla mamma

Dopo aver taciuto per settimane, il quindicenne aveva deciso di raccontare alla madre cosa era accaduto, e il disagio che aveva provato. Si erano quindi presentati a sporgere denuncia dai carabinieri della Tenenza di Mariano Comense che, coordinati dal sostituto procuratore di Como Antonia Pavan, avevano proceduto a una serie di perquisizioni, acquisendo anche telefoni e pc alla ricerca di video. Inoltre erano stati fatti sopralluoghi negli ambienti indicati dal ragazzo, per verificare la corrispondenza tra la sua descrizione e lo stato dei luoghi. Infine la sua testimonianza era stata anticipata in un incidente probatorio. I due imputati hanno sempre negato ogni circostanza e accusa.