FEDERICO MAGNI
Cronaca

Sfregiata con l’acido: "Salva perché ha urlato. Lui era una furia. L’avrebbe uccisa"

Gli operai che sono intervenuti: "Si è accanito su quella povera ragazza"

Sfregiata con l’acido: "Salva perché ha urlato. Lui era una furia. L’avrebbe uccisa"

"Abbiamo sentito le urla e siamo corsi fuori". Michele, 47 anni, è uno dei dipendenti di un’azienda farmaceutica di via Pontida, vicina al luogo in cui ieri alle 14 è avvenuta l’aggressione con l’acido muriatico, che ha condotto in carcere Said Cherrah, 25 anni di Broni, provincia di Pavia. Assieme ad altre persone che in quel momento stavano rientrando al lavoro dalla pausa pranzo, è intervenuto per bloccare il giovane: "Si era avventato sulla ragazza come una furia e non aveva nessuna intenzione di mollare la presa, la stava ammazzando", prosegue nel suo racconto. "Se è viva è perché qualcuno ha sentito le sue richieste di aiuto". Tra i capannoni della zona industriale di Erba, ancora ore dopo l’aggressione della ragazza di 23 anni finita al Sant’Anna con ustioni al volto e agli occhi, c’è ancora molta rabbia, gli abiti con addosso l’odore dell’acido uscito dalla bottiglia. Mentre racconta, l’operaio continua a fissare il punto in cui quell’uomo si è avventato sulla ragazza. Per terra ci sono ancora gli occhiali rotti della vittima, finiti sotto il cancello di un’altra azienda. Nel prato accanto indica un palo di legno che i passanti hanno usato per bloccare l’aggressore. "È arrivato con una Mercedes e si è accanito su quella povera ragazza che urlava. Le ha lanciato qualcosa in faccia e quando l’abbiamo immobilizzato una signora l’ha aiutata a pulirsi. Non ci vedeva. La cosa che più mi ha impressionato è stata che anche quando lo tenevamo fermo in attesa dell’arrivo dei carabinieri, era come se non si accorgesse di nulla. Aveva in mente solo lei. La ricopriva di insulti. Le gridava addosso. Lei era terrorizzata". Cherrah l’ha avvicinata mentre camminava, diretta verso l’azienda in cui lavora, poco distante del luogo dell’aggressione. Un groviglio di vie dove si incrociano solo i camion della logistica. "Per fortuna – dice ancora Quaglio - eravamo qui vicino. Per fortuna abbiamo sentito quelle urla strazianti. Chissà cosa sarebbe potuto succedere se nessuno fosse intervenuto, se solo si fosse fermato più lontano, vicino ai prati". Dopo essere stato fermato dai passanti, Cherrah è stato preso in consegna dai carabinieri del Radiomobile di Como, che hanno faticato a bloccarlo e ammanettarlo, per portarlo in caserma, ancora pieno di rabbia.