Sharon, l’ultima corsa all’ospedale. Addio alla "grandissima guerriera"

Sharon, la piccola grande guerriera, è volata in cielo a soli 4 anni. Prematura e fragile, aveva resistito miracolosamente alla vita. Mamma e papà, nonostante i dolori insopportabili, hanno tentato di salvarla, ma non ce l'ha fatta. Ora è un angioletto che veglia su di loro.

La piccola grande guerriera Sharon si è arresa. A poche ore dal Natale è volata in cielo ed è diventata un angioletto. Se n’è andata in fretta, all’improvviso, a soli quattro anni di età appena compiuti, come in fretta e all’improvviso era nata, l’8 dicembre 2019 a Vendrogno di Bellano, nel bagno di casa, dopo appena 23 settimane di gestazione, tra il quinto e il sesto mese di gravidanza. Sharon alla nascita pesava un soffio: 530 grammi. E misurava meno di una trentina di centimetri di lunghezza.

Sebbene prematura e all’apparenza fragile come uno scricciolo, Sharon si era aggrappata con tenacia alla vita ed era riuscita miracolosamente a resistere e sopravvivere, perché, come hanno raccontato mamma Silvia e papà Cristian in occasione del suo quarto compleanno, Sharon era "eccezionale", non perché fosse la loro figlia, ma perché era "una grandissima guerriera".

Nonostante i mesi in incubatrice, i lunghi periodi di ricovero, il dentro e fuori dagli ospedali, gli interventi a cui era stata sottoposta, i continui controlli, le complicanze del voler scoprire il mondo tanto presto, Sharon da quest’anno frequentava anche l’asilo.

La portavano i volontari del Soccorso bellanese che per la piccola grande guerriera avevano organizzato un servizio di accompagnamento.

Sharon aveva partecipato pure alla recita di Natale, insieme ai suoi compagni, perché nulla lasciava presagire quello che invece è successo.

I dolori insopportabili, vomito e un mal di testa lancinante sono stati infatti uno sconcerto che nessuno aveva messo in conto né si aspettava. Mamma Silvia e papà Cristian ancora una volta sono così dovuti correre in ospedale con lei in braccio, in eliambulanza, come quando era nata: prima a Lecco, all’Alessandro Manzoni, dove gli operatori della Terapia intensiva neonatale avevano già compiuto il miracolo di salvarla, poi il trasferimento al Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove avrebbe dovuto essere operata d’uregnza.

Questa volta però il miracolo della vita purtroppo non si è ripetuto: Sharon, la piccola grandissima guerriera, non ce l’ha fatta, ha chiuso gli occhi e si è addormentata per sempre. Sharon ora è un angioletto del cielo da dove continuerà a vegliare su mamma Silvia Zucchi, papà Cristian Vitali, che hanno 28 anni lei e 30 lui, e su Mattia, il suo fratellone più grande.

Daniele De Salvo