DANIELE DE SALVO
Cronaca

Sicurezza in montagna: "Occhio agli influencer"

Lecco, il Soccorso alpino mette in guardia chi si avventura in quota attratto solo da belle immagini postate in buona fede sui social .

Sicurezza in montagna: "Occhio agli influencer"

Immagini splendide, che fanno il giro dei social e rendono il giusto merito alle montagne lecchesi, ma che potrebbero trarre in inganno i meno esperti o, in alcune casi, fornire, senza volerlo, indicazioni sbagliate. Perché in montagna spesso sono i dettagli a segnare la differenza, come un paio di scarpe non adatte oppure la sottovalutazione di un sentiero, all’apparenza facile, che però, ricoperto di neve, diventa estremamente insidioso. Per questo i volontari del Soccorso alpino e speleologico lombardo si appellano sia a influencers, instragrammers, igers e youtuber, sia a chi li segue sui social.

"Quanti postano e condividono immagini e video sui social sulle nostre splendide montagne e sulle escursioni che si possono affrontare, certamente aiutato a diffondere e promuovere la passione per l’andare in montagna – spiega Marco Anemolo, capodelegazione della XIX Delegazione Lariana del Soccorso alpino lombardo -. Attenzione tuttavia a come viene rappresentato l’andare in montagna. Sempre più spesso riceviamo segnalazioni di video o di foto che possono indurre in errore sui principi fondamentali della sicurezza. Propongono belle immagini, paesaggi incantevoli ma magari attrezzatura non adeguata o consigli di persone non competenti. Occhio! Andare in montagna, in particolare quando in quota ci sono neve e ghiaccio, richiede molta attenzione".

Proprio su un sentiero “sponsorizzato“ di recente da una influencer, un paio d’anni fa ha perso la vita un escursionista 37enne. "In questo periodo bisogna essere molto accorti - prosegue Marco Anemoli -. Sui versanti esposti a sud la neve non c’è, ma su quelli a nord invece c’è presenza di neve, accumuli di neve da cui possono staccarsi valanghe, e ghiaccio. Le giornate inoltre si accorciano e bisogna essere dotati di pila frontale qualora si venisse sorpresi dal buio, oltre che di abbigliamento adeguato". Sono solo alcuni indicazioni, fornite non solo i soccorritori del Soccorso alpino, ma anche dagli alpinisti del Cai, le guide alpine e i rifugisti, che tra l’altro spesso dispongono pure loro di canali social e siti internet che si possono consultare, come quello ufficiale del Cnsas o www.sicurinmontagna.it.