Marion Guglielmetti
Cronaca

Silvia Bancora tra illustrazioni e fumetti: “I miei disegni per sorridere e per riflettere”

Le due anime della giovane artista comasca che ama gli acquerelli ma anche la tecnologia, le storie per regalare un sogno e quelle per invitare a pensare. Una passione che l’accompagna da sempre. “Adoro l’autunno e ora che si avvicina Halloween è tempo di streghette, le mie preferite…”

Silvia Bancora, illustratrice di libri per bambini e artista di fumetti

Como, 11 ottobre 2023 – “Disegnare per regalare sorrisi e spensieratezza, ma anche per dare voce, con delicatezza, a tematiche importanti”. È questo che fa Silvia Bancora, 30enne di Guanzate, nel Comasco. Lo fa da sempre, da quando era una bambina e trascorreva ore tra pastelli, pennarelli e acquerelli. Dopo il diploma all'Istituto d'Arte 'Fausto Melotti' di Cantù, ha trovato lavoro nel mondo dell'editoria e oggi è un'illustratrice di libri per bambini e una creatrice di fumetti. Sarà tra gli ospiti di ComoFun - la fiera del fumetto, del gioco e della cultura pop a Lariofiere, tra le province di Como e Lecco – sabato 14 e domenica 15 ottobre.

Silvia, quando nasce la passione per il disegno?

“Nasce con me. Mi è sempre piaciuto disegnare: ho quaderni e album pieni. Dopo la scuola media mi sono iscritta all'istituto d'Arte di Cantù, scegliendo il ramo della decorazione pittorica. Ma mentre studiavo le varie tecniche artistiche tradizionali, da sola mi esercitavo con il disegno manga”.

Dopo il diploma?

“Ho fatto qualche corso per specializzarmi in varie tecniche. Alcuni li ho seguiti sul web da autodidatta. Altri no, come quello di colorazione digitale con Barbara Canepa, fumettista, e creatrice delle W.I.T.C.H.. Oppure quello con Federica Di Meo, l’autrice di Somnia. Infatti, nel manga è possibile trovare una mia strip”.

Poi sono arrivati i primi lavori

“Ho iniziato con qualche collaborazione e, col tempo, è arrivato qualcosa di più consistente. Da cinque anni lavoro in modo continuativo nel mondo dell'editoria per bambini/ragazzi e dei fumetti. Una passione che diventa lavoro è un sogno realizzato”.

Quali tecniche usa per disegnare?

“Mi piace molto l'acquerello. Trovo che abbia un fascino particolare e poi si adatta molto bene al mondo dell'illustrazione”.

E la tavoletta grafica?

“La prima mi è stata regalata in quarta superiore, ma non aveva lo schermo. Quindi sono stati molto utili altri programmi come Photoshop. Però è stata l'occasione per approcciare alla colorazione digitale. Qualche anno più tardi ne ho acquistata una più competitiva e ora la uso spesso”.

Una delle illustrazioni di Silva Bancora
Una delle illustrazioni di Silva Bancora

Vantaggi o svantaggi

“Rispetto all'acquerello, la tavoletta grafica ha dei risultati differenti, ma comunque interessanti. Il digitale è molto più efficiente ed efficace. Ti basta un clic per modificare qualcosa o per tornare indietro. E, certe volte, quando le tempistiche da rispettare sono molto strette, è quello che ci vuole. Se sbagli con gli acquerelli, devi aggiungere l'acqua, togliere o mettere più colore. E il tempo sembra non bastare mai”.

Come nascono i suoi disegni?

“Per quanto riguarda le tematiche, mi ispiro a tutto quello che vedo. Per i soggetti e l'uso dei colori, invece, prendo spunto da artisti del passato che ho studiato e che mi hanno affascinato. O dagli illustratori che seguo o su cui mi imbatto casualmente sui social e che mi colpiscono”.

I suoi soggetti preferiti?

“Adoro disegnare le streghette. Mi piace molto il tema dell'autunno tra natura, gatti e Halloween. E poi disegno bambini che spesso interagiscono con animali o con personaggi fantastici, tipo mostriciattoli”.

Le streghette, c'è anche un libro

“‘Botanical Witches’ è una raccolta autoprodotta al 100%, dedicata alle regine della notte. Trentuno streghe tutte diverse tra loro, ciascuna contraddistinta dal proprio elemento botanico. Un incontro tra magia e natura”.

Botanical Witches, copertina del libro di Silvia Bancora
Botanical Witches, copertina del libro di Silvia Bancora

Perché proprio 31?

“Una per ogni giorno del mese. L'idea è nata perché ho voluto partecipare a 'Inkoctober', una sfida lunga un mese tra illustratori e disegnatori che si svolge ogni anno a ottobre”.

E in cosa consiste?

“Consiste nel fare un disegno in inchiostro al giorno per un totale di 31 disegni. Poi, il tutto si condivide sui social con l’hashtag #inkoctober. Ma non si vince niente, non è una vera gara con gli altri perché è nata per essere anzitutto una sfida con se stessi. A farla partire, nel 2009 , è stato l’illustratore americano Jake Parker che voleva fare pratica con la tecnica dell’inchiostro e sviluppare l’abitudine di disegnare tutti i giorni”.

Una delle streghette di 'Botanical Witches', disegno di Silvia Bancora
Una delle streghette di 'Botanical Witches', disegno di Silvia Bancora

Sono suoi i testi?

“No, di quelli si è occupato un ragazzo che in arte si chiama Needle, con cui è stato molto piacevole collaborare. Quando ha visto le streghette, ha subito pensato che sarebbe stato carino abbinare un testo diverso per ognuna di loro”.

Difficile la collaborazione tra illustratrice e autore?

“In questo caso assolutamente no. Ogni giorno fornivo un disegno di una streghetta a Needle e lui ci abbinava una breve descrizione o una poesia. Tutto semplice, veloce e spontaneo”.

Ma non è stata la sua unica pubblicazione

“Mi sono autoprodotta anche 'Taci', un mix tra un fumetto e un libro illustrato, ma per un pubblico più adulto”.

Che storia racconta?

“E' un libro che tratta una tematica importante come quella degli abusi: protagonista una ragazzina che, dopo un trauma, si chiude in se stessa. Ma un giorno trova la forza e il coraggio di parlare, interrompendo un silenzio assordante che durava da troppo tempo”.

Copertina 'Taci' di Silvia Bancora
Copertina 'Taci' di Silvia Bancora

Disegni che veicolano messaggi importanti

“Sì, con i miei disegni desidero regalare sorrisi e spensieratezza. Ma, a volte, mi piace anche provare a 'parlare', con delicatezza, di tematiche importanti”.

E non è l'unica

“Tra i miei disegni preferiti c'è una tavola un po' triste, ma alla quale sono moto affezionata. Ho voluto rappresentare, a modo mio, un episodio di revenge porn. Credo che, a volte, un'immagine possa dire molto più di mille parole”.

Adesso a cosa sta lavorando?

“Sto seguendo una raccolta di fumetti per Roby, una giovane youtuber che parla di videogiochi. Sarà il suo quinto volume, che uscirà per Fabbri Editore, ed io mi sto occupando dei disegni. Mi trovo benissimo a lavorare con lei perché è sempre piena di idee. E poi, è molto conosciuta. Quindi, è una grande opportunità per me”.

Una bella soddisfazione

“I suoi libri vanno a ruba. E la cosa bella è vedere bambini e ragazzi che, dopo aver acquistato il libro, imitano anche il disegno. Il mio disegno. Mi sembra quasi impossibile ed è davvero molto gratificante”.

Ma è approdata anche all'estero

“Ho fatto da colorista per un fumetto francese, 'Silent, ça pousse', scritto da Isabelle Bottier e disegnato da Pauline Berdal”.

I suoi illustratori preferiti?

“Tra gli autori giapponesi i miei preferiti sono Takehiko Inoue, NaokiUrasawa e Masakazu Katsura. Tra i francesi, invece, Claire Wendling. In Italia scelgo Alessandro Barbucci e Mirka Andolfo”.

Un libro che le è rimasto impresso di più da bambina e uno che ha amato di più come illustratrice

“C'è stata una serie che da bambina mi piaceva tantissimo e si chiama ‘Giulia B.’. Lo scelsi proprio perché mi colpirono i disegni molto espressivi. È una serie di Barbara Park, e mi divertiva tantissimo leggere le avventure di questa bambina che andava a scuola e si interfacciava con le sue prime volte e ne combinava sempre una, proprio come me”.

Che rapporto ha con i social?

“Se utilizzati nel modo giusto, i social sono una grande opportunità. Ho un profilo Instagram dove posto i miei disegni e interagisco con i miei follower. Poi, c'è anche un rimando al mio sito internet. Una bella vetrina per farmi conoscere a un pubblico di appassionati del disegno e dei fumetti”.

Su Instagram lei è Silvy Chan

“Sì, Silvy arriva dal mio nome, Silvia. Mentre 'chan', in giapponese, è una sorta di vezzeggiativo, come se fossi Silvietta”.

E l'immagine del profilo?

"Cambia spesso e dipende dal mood di quel momento. Ora c'è 'Ho sonno', che va comunque sempre bene: dormire non mi basta mai... Chiaramente scelgo sempre un mio disegno".

TikTok?

“Ho aperto il profilo, ma è ancora vuoto. A me piace disegnare, non fare video. Invece, per utilizzare questo social, dovrei diventare anche editor e video manager di me stessa. Non è facile”.

Sabato e domenica sarà a ComoFun, è la prima volta?

“La prima volta a ComoFun, ma ho già partecipato a qualche fiera. Sono giornate pazzesche: conosci persone che hanno le tue stesse passioni, incontri i fan e torni a casa con un bagaglio di emozioni incredibili, oltre che con qualche irrinunciabile acquisto”.

Ed è anche un modo per farsi conoscere

“Assolutamente sì. Mi piace raccontare quello che faccio e far entrare nuove persone nel mio mondo, tra i miei personaggi e le mie storie”.

Cosa troveremo nel suo stand?

“Stampe, adesivi e i miei libri. Secondo voi, ‘Botanical Wiches’ può mancare in questo periodo pre Halloween? E accanto ci saranno degli originali delle streghette. Spero che verranno adottate insieme al testo. Prima o poi arriveranno anche le magliette, ma mi devo attrezzare con una stampante sublimatica. E (ride, ndr) con il portafoglio”.