PAOLA PIOPPI
Cronaca

Lavoratori minacciati e sfruttati per pochi euro: società di vigilanza finisce in amministrazione giudiziaria

L’indagine della Guardia di finanza di Como e della Procura di Milano ha coinvolto la cooperativa Servizi Fiduciari, che fa parte del gruppo Sicuritalia

Indagini della Gdf Como

Como, 22 giugno 2023 – Controllo giudiziario nei confronti di una delle principali società di vigilanza privata: il provvedimento è stata eseguito in queste ore dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza di Como, su disposizione del Gip di Milano, con l’ipotesi di sfruttamento del lavoro. Le indagini, allo stato attuale, hanno consentito di accertare come la società cooperativa Servizi Fiduciari, che fa parte del grande gruppo Sicuritalia, "leader nel mercato della sicurezza e della vigilanza privata”, per proporsi sul mercato con prezzi particolarmente competitivi, abbia svolto azioni di sfruttamento del lavoro approfittando dello stato di necessità dei suoi attuali 9.000 lavoratori, con una remunerazione di 5,37 euro all’ora lordi, pari a una retribuzione mensile di circa 930 euro lordi e 650 netti.

“In tale contesto – spiega la Gdf in una nota –  la quasi totalità dei dipendenti si rende disponibile ad accettare prestazioni straordinarie di lavoro in quantità abnorme per il raggiungimento di uno stipendio che possa garantire il livello minimo di sopravvivenza”. Oltre alla sproporzione retributiva, sono stati rilevati, nei confronti dei lavoratori, “atti di violenza, specialmente verbale, minacce e intimidazioni, per lo più correlate alla perdita del posto di lavoro o all’assegnazione a postazioni molto lontane dal luogo di residenza, nonché a postazioni lavorative connotate da condizioni di precarietà, quali carenze igienico-sanitarie, insalubrità o pericolosità intrinseche”.

Le indagini hanno inoltre consentito di rilevare la sostanziale inesistenza della partecipazione dei soci lavoratori alla direzione della cooperativa. Le condizioni di sfruttamento dei lavoratori hanno svolto una funzione incremento degli introiti, il cui fatturato è raddoppiato dal 2016 ad oggi e l’ha collocata tra le aziende leader in Italia nel settore. Il Tribunale di Milano ha dunque ritenuto necessaria la nomina di un Amministratore Giudiziario che affiancherà l’imprenditore indagato per il delitto di caporalato nella gestione dell’azienda, e controllerà il rispetto delle norme e delle condizioni lavorative.