È finito di nuovo nei guai a un anno e mezzo di distanza Orazio Licciardi, 52 anni di Capiago Intimiano, di nuovo arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti e questa volta insieme al figlio Riccardo, di appena 20 anni. Gli agenti hanno fermato i due nel corso di un normale controllo di routine, mentre viaggiavano a bordo della loro auto. I precedenti del padre sono emersi subito grazie al controllo della banca dati e siccome il cinquantaduenne appariva molto nervoso gli agenti della Mobile hanno deciso di estendere il controllo all’abitazione. La perquisizione domiciliare ha permesso di trovare, occultati in vari punti della casa e in un’autovettura con targa del Cantone San Gallo posteggiata fuori casa, un etto e mezzo di cocaina, quasi tre etti di hashish, 70 grammi di marijuana e denaro contante pari a circa ventimila euro e 2700 franchi svizzeri. Portati in Questura per loro è scattato l’arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, oltre al sequestro dell’ingente somma di denaro.
Il genitore era già stato arrestato nell’aprile dell’anno scorso quando la Mobile aveva scoperto che la pizzeria “La pace” in via De Cristoforis a Como, formalmente intestata alla figlia, era stata trasformata in una piccola centrale per lo spaccio della cocaina. In quel caso era finito nei guai anche un pizzaiolo albanese, Ronald Seferi, nella cui giacca erano state trovate delle palline di cocaina. Una perquisizione più approfondita del locale aveva permesso di ritrovare un involucro con 4 etti di cocaina, altri 60 grammi in dispensa e una trentina sopra il frigorifero. Fin da subito, Licciardi aveva ammesso l’attività di spaccio: un comportamento che nei mesi successivi ha indotto il giudice a concedere l’attenuazione della misura cautelare. Ciononostante ha ripreso la sua attività illecità e così ieri per lui si sono riaperte le porte del carcere.
Roberto Canali