Como – Stelle in campo, vip in tribuna e ora uno stadio rimesso a nuovo. A Como hanno iniziato a sognare il 10 maggio 2024, giornata storica del ritorno in Serie A dopo 21 anni, e da allora non si sono fermati. Ieri la società ha presentato in Comune il progetto per la riqualificazione del Giuseppe Sinigaglia, lo stadio “più bello del mondo” secondo Gianni Brera, che ne apprezzava l’architettura razionalista e la location a due passi dal lago.
L’impianto venne costruito in tempi record dall’ottobre 1926 al luglio 1927 per le Celebrazioni Voltiane: un secolo dopo arriverà il restyling. Parola del presidente Mirwan Suwarso che ci ha messo poco a conquistare i comaschi a suon di promozioni (dalla serie D quando acquistò il club nel 2019 fino alla A) e di campioni in panchina (mister Fabregas), in campo (nelle ultime due sessioni di calciomercato i lariani hanno speso oltre 100 milioni di euro) e pure sugli spalti.
Il Sinigaglia si è trasformato in una succursale di Hollywood. Sotto Natale a esultare in tribuna per il gol di Gabrielloni contro la Roma c’erano niente meno che Keira Knightley, Michael Fassbender e Adrien Brody. Prima di loro, invitati dalla proprietà per un weekend da sogno sul lago, Hugh Grant e Andrew Garfield. Un’abile operazione di marketing che ha permesso alla squadra lariana di ritagliarsi uno spazio di interesse anche sui giornali sportivi inglesi.
Proprio quello che volevano i due proprietari del Como, i fratelli Michael Bambang e Robert Budi Hartono, paperoni d’Indonesia e stabilmente tra le 65 persone più ricche al mondo con un patrimonio personale che si aggira sui 48 miliardi di dollari. “Guido tutta la parte sport e intrattenimento della famiglia Hartono in quattro Paesi – ha spiegato Suwarso –. Il Como era un piccolo progetto legato alla città, oggi è un’industria. Siamo partiti con 850mila euro, pensiamo di arrivare a un valore di un miliardo tra sport, media, strutture, merchandising e turismo. Abbiamo investito nel fashion, le valigie col marchio Como le vendono da Harrods. La gente ha visto chi siamo. Capivo i dubbi iniziali. Ma oggi ci sentiamo pienamente inclusi in città, non siamo più ospiti”.
Lo stadio è l’ennesimo passo in avanti da costruire guardando ai modelli inglesi, ma anche alle esigenze dei comaschi. “Il nostro obiettivo è garantire che il Sinigaglia rimanga parte vitale della comunità – le parole di Suwarso – Il nuovo progetto deve onorare l’eredità, rendendo l’impianto allo stesso tempo uno spazio attivo e accessibile a tutti i cittadini e ai visitatori. Un polo d’attrazione non solo per il calcio, aperto 365 giorni l’anno”.
Al lavoro ci sono già 50 architetti e ingegneri dello studio Populous e il Comune naturalmente è più che pronto a dare una mano. “È la prima fase del processo – commenta il sindaco Alessandro Rapinese – Questo stadio non è solo per il calcio, ma un dono per la comunità”. L’iter procedurale prevede ora la presentazione e l’approvazione del Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DOCFAP). Entro il prossimo maggio è calendarizzata la conclusione della progettazione e il via al processo di approvazione che dovrebbe portare, entro l’ottobre del 2026, alla conclusione della prima fase di costruzione, per concludere tutto l’intervento di recupero entro agosto 2028. Il progetto si articolerà in quattro lotti e gli interventi si concentreranno nella stazione estiva (sull’esempio dell’Atalanta con il Gewiss Stadium di Bergamo). La capienza sarà di 15-20mila posti e all’interno dello stadio ci sarà posto anche per negozi, palestre e ristoranti.