ROBERTO CANALI
Cronaca

Stadio Sinigaglia, il Pd accusa: “Il sindaco nel 2016 non voleva la ristrutturazione”

Si scalda il dibattito pubblico dopo il disvelamento del progetto che potrebbe portare la capienza dell’impianto con vista lago a 12mila spettatori

Il consigliere dem Stefano Legnani

Il consigliere dem Stefano Legnani

Como, 26 marzo 2025 – Dopo aver litigato per anni sul lungolago e le paratie adesso che il cantiere è in dirittura di arrivo a Como ci si divide sullo stadio Sinigaglia, oggetto del desiderio dei tifosi e della politica che sogna d’intestarsi la sua realizzazione.

L’ultima puntata della querelle è l’accusa mossa dal Pd al primo cittadino, Alessandro Rapinese, di aver cambiato idea nel corso degli anni sulla posizione dello stadio e sulla possibilità da parte della società di aprire al suo interno negozi e attività commerciali.

Il cambio d’idea

“C’è un emendamento del 2016 firmato e votato proprio dal consigliere di opposizione Alessandro Rapinese, in cui si proponeva di stralciare dalla viariante al Pgt poi approvata, la possibilità d’intervenire sullo stadio con forme di partenariato pubblico–privato. In sostanza l’attuale proposta della società Como 1907. Allora il sindaco sosteneva che di esercizi commerciali ce n’erano a sufficienza in città – ricordano il consigliere Stefano Legnani e il segretario cittadino del Pd, Daniele Valsecchi –. Non solo in quel documento l’attuale sindaco prendeva posizione contro l’ipotesi di ristrutturare lo stadio proponendo di risistemare al massimo i giardini e la zona a lago”.

L’attacco

Una risposta all’accusa dello stesso Rapinese che nei giorni scorsi aveva imputato agli esponenti Dem di essere dei “sabotatori” rispetto alla ristrutturazione del Sinigaglia. 

“A fronte di tutto ciò è appare incredibile che accusi altri di non essere sinceri. A questi ribaltamenti abbiamo assistito più volte in questi anni di amministrazione, a seconda di come soffia il vento. Ci vorrebbe almeno l’onestà intellettuale di riconoscere quando si cambia idea”.