
Stefania Ariosto (Ansa)
Campione d'Italia, 17 settembre 2016 - Aveva denunciato di aver subito una rapina all’uscita del Casinò di Campione e 50mila franchi spariti dalla sua borsetta. Ma ora per quell’episodio, avvenuto nell’ottobre 2013, Stefania Ariosto, 67 anni, ex teste Omega e adesso avvocato del Foro di Como, è finita a processo con l’accusa di simulazione di reato. Proprio lei che a metà degli anni Novanta era diventata teste d’accusa per il clamoroso caso della corruzione dei giudici romani. Lei che, fidanzata di Vittorio Dotti, diceva di essere stata in crociera con Silvio Berlusconi, Cesare Previti e tanti potenti. E di aver saputo tante cose. A Como gli episodi contestati sono di tutt’altro tenore. In pratica, le telecamere del circuito di sicurezza, visionate per capire chi l’aveva aggredita, avrebbero infatti mostrato il lancio della borsetta nel parcheggio della casa da gioco e la donna che si sedeva a terra senza nessun altro intorno, soccorsa poco dopo da un paio di passanti che avevano sentito le sue grida.
Circostanza che la Ariosto nega, sostenendo di essere stata realmente rapinata. Ieri in Tribunale a Como ha testimoniato Carlo Pagan, direttore generale della casa da gioco. «Mi aveva chiesto un indennizzo della somma che aveva perso – ha ricordato davanti al giudice – facendo riferimento a una polizza assicurativa, dicendo di non voler sporgere denuncia. I clienti di un casinò vanno gestiti, quando accadono episodi come questo, si cerca risolverli come si fa con i rapporti commerciali. Poi mi è stato detto che forse era una finzione». E ancora: «La Ariosto aveva già frequentato il casinò di Campione, anche se non era una cliente assidua, ma io non la conoscevo: mi è difficile ricordare il colloquio che abbiamo avuto, ogni giorno c’è qualche caso da dover affrontare». Nella precedente udienza di un processo che non accenna a concludersi, erano stati ascoltati i responsabili dei sistemi di videosorveglianza, a fronte della convinzione dell’imputata che i filmati fossero parziali e fuorvianti. Il processo prosegue.