
Treno alla stazione di Merone, sulla tratta Como-Lecco
Como - Sono ancora tante le incertezze sull’elettrificazione della linea ferroviaria Como-Lecco, a cominciare da quando prenderanno il via i lavori la cui data non compare ancora nei documenti ufficiali.
“Abbiamo inviato un appello che avere chiarimenti ai consiglieri regionali delle province di Como e Lecco, ai presidenti delle due province e ai sindaci dei Comuni interessati dalla linea ferroviaria - spiega il Comitato dei pendolari Como-Lecco - Ad oggi solamente un sindaco ha risposto, peraltro di un Comune non coinvolto nel primo lotto dell’elettrificazione. Questa mancanza di attenzione alimenta dubbi sulla reale efficacia del progetto di elettrificazione, che senza opere infrastrutturali aggiuntive rischia di non garantire un servizio ferroviario adeguato alle esigenze del territorio”.
La preoccupazione più grande riguarda la garanzia del collegamento tra i due capoluoghi anche durante i lavori. “Non è stato ancora pubblicato il bando di gara per l’affidamento dei lavori, un passaggio essenziale per dare concretezza al progetto. Durante un’audizione della Commissione V di Regione Lombardia Rfi ha dichiarato che è stato emesso il Decreto conclusivo del Mase e che a breve si chiuderà la Conferenza dei servizi. Tuttavia, la Como-Lecco non è indicata tra le linee che chiuderanno nel 2025. Resta quindi l’incertezza”.
La tratta Albate-Molteno secondo i progetti rimarrà chiusa per 835 giorni consecutivi. Una chiusura di tale durata avrà pesanti ripercussioni sulla vita quotidiana di studenti, lavoratori e frontalieri che utilizzano la linea ogni giorno. Per questo motivo, il Comitato pendolari Como-Lecco sostiene la richiesta avanzata da Regione Lombardia a Rfi di suddividere i lavori in tre fasi, permettendo la riapertura anticipata della tratta Merone-Molteno. Questo tratto, lungo solo 7 km e privo di gallerie, potrebbe essere reso nuovamente operativo in tempi molto più brevi, evitando disagi prolungati”.