REDAZIONE COMO

Superbonus, ancora troppi dubbi: i costruttori chiedono una svolta

È un oggetto ancora misterioso il superbonus che prevede rimborsi del 110% per la riqualificazione energetica degli edifici. Un affare che però nasconde molte incognite, da una parte dovute alla procedura molto complessa per inoltrare la domanda dall’altra perché senza una proroga degli incentivi, che scadono nel 2021, in tanti non li prenderanno neppure in considerazione. "L’edilizia viene da una crisi decennale che ha comportato la perdita di circa 600mila posti di lavoro e 120mila imprese, non sono stati fatti provvedimenti per risolvere questa crisi – ha spiegato ieri Francesco Molteni, presidente di Ance Como, a una tavola rotonda organizzata al Meci, il salone dell’edilizia in corso online a Lariofiere -. Il decreto del 110% sembra l’unico aiuto per risollevare non solo il nostro settore, ma l’intera economia. Abbiamo registrato timidi segnali di ripresa nel 2019, ma la pandemia ha azzerato tutto. Il superbonus è significativo, il centro studi di Anci stima in 6 miliardi la ricaduta per l’economia e 100mila posti di lavoro. Questa legge non è semplice, va affrontata con serietà. Occorre la collaborazione di tutti gli attori della filiera, chi costruisce ma anche il sistema bancario".

Ha invocato un tavolo in Camera di Commercio dedicato proprio al tema superbonus e agli incentivi per l’edilizia, il presidente della Bcc Brianza e Laghi, Giovanni Pontiggia: "Le banche sono l’ultimo anello della catena, ma non possono essere coinvolte all’ultimo momento. Vorrei che ci si mettesse tutti attorno a un tavolo per stabilire un protocollo così da offrire al cittadino uno strumento per capire cosa fare".

R.C.