Como – Non è piaciuto , per usare un eufemismo, al sindaco Alessandro Rapinese, che le opposizioni mettessero in discussione il progetto di trasformare l’ex area Ticosa in un parcheggio.
Di fronte alla proposta del consigliere Vittorio Nessi di Svolta Civica di fare un miglior uso dell’ex area industriale, costata diversi milioni di euro solo per la bonifica ancora da concludere, la reazione del sindaco è stata durissima.
"Non so se siate duri di comprendonio o semplicemente vogliate perdere tempo - ha replicato il primo cittadino -. Per decoro non vi leggo i vostri programmi elettorali perché non si può neppure rasentare la barbarie nel ricordarvi quante cose avete scritto, quanti bla, bla, bla e la città l’avete incartata passo dopo passo. Parlate a me di programma elettorale, se rileggete i vostri non so con che coraggio vi presentate in Consiglio. Ho visto laghi e laghetti in Ticosa, parlo del centrodestra, un progetto paradossale".
Ricordando che l’amministrazione di centrodestra guidata da Mario Landriscina "in cinque anni ha inaugurato una rotonda" mentre riferendosi a Mario Lucini, sindaco per il centrosinistra, ha detto: "Quell’altro ha fatto così tanti disastri che non so per quanti anni dovrò andare avanti e indietro dai Tribunali per chiudere le faccende". Insomma una delle "classi politiche più fallimentari della storia della Repubblica", per poi proseguire ancora come un fiume in piena.
"Avete rotto così tanto le scatole che vi hanno messo tutti all’opposizione dopo trent’anni di bla, bla, bla. Di programmi disattesi, di grandi sogni, ma vi rendete conto che la città non vi sopporta più? Capisco che siate così intelligenti, così bravi, così competenti ma come mai non avete fatto una mazza in trent’anni? E siete ancora qui a darmi consigli? L’ho messo nel mio programma elettorale, ci ho fatto tutta la campagna, sono stato chiaro, sto mantenendo la parola con i miei elettori. Fine".
Parole che hanno scatenato le proteste dei consiglieri, al centro degli strali di Rapinese. "Il sindaco si è riferito a tutti e ci ha detto che siamo duri di comprendonio - è intervenuta la consigliera Elena Negretti -. Faccia i nomi o si scusi".