ROBERTO CANALI
Cronaca

Tremezzina, la variante rischia l'effetto Tav

Già finanziata dal Ministero e inserita nel decreto Sblocca Italia l’opera è ferma al palo in attesa di un nuovo via libera

Ance, l'allarme sul pericolo stallo degli investimenti in infrastrutture

Como, 22 febbraio 2018 - Anche la provincia di Como ha la sua piccola Tav, si tratta della Variante della Tremezzina già finanziata dal Ministero e inserita nel decreto Sblocca Italia, approvata dalla conferenza di servizi allargata a tutti gli enti preposti a prestare il loro consenso eppure ferma al palo in attesa che il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici dia il suo via libera. In realtà l’organo si era già espresso, ma sul vecchio progetto antecedente le modifiche richieste dalla Soprintendenza, all’inizio sembrava fosse superfluo chiedere un nuovo parere, ma poi il ministero dei Lavori Pubblici ha cambiato idea. «Abbiamo appreso di questa novità il giugno scorso – ha spiegato il sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra, ieri tra gli ospiti dell’incontro che si è svolto all’Ance proprio per denunciare il pericolo stallo degli investimenti in infrastrutture pubbliche – L’Anas ha trasmesso il progetto così come approvato all’unanimità dalla conferenza Stato-Regioni e adesso si dovrà attendere il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici che ha 90 giorni di tempo per esprimersi. Il termine scade il 31 di marzo, ma non sempre il termine viene rispettato e non sempre il ministero adotta il principio del silenzio assenso.

Se il parere arrivasse nei termini Anas sostiene che entro ottobre di quest’anno si potrebbe arrivare a emanare il bando di gara, ma se la risposta dovesse arrivare durante l’estate se ne riparlerà nel 2020. Il mio appello è a trovare una convergenza per mandare un segnale forte al Consiglio superiore dei lavori pubblici perché si pronunci nei termini, dobbiamo arrivare a bandire la gara, già da un anno c’è il parere favorevole di tutti gli enti e se qualcuno ha cambiato idea forse farebbe bene a dirlo». Dalla parte del sindaco Guerra si è schierato il presidente di Ance, Francesco Molteni, che ha riunito attorno allo stesso tavolo i rappresentanti del mondo sindacale e delle associazioni di categoria da Cna a Cdo, passando per Confcommercio, Confartigianato, Confcooperative, Confesercenti e Unindustria. «Il tema infrastrutture per il territorio comasco è da ormai da troppi anni di stretta attualità e impone un impegno finalizzato a rafforzare le infrastrutture per la mobilità materiale e immateriale – ha sollecitato – Ci sono da fare strade, ponti, ferrovie insieme a scuole, presidi socio-sanitari e soprattutto occorre mettere in atto una vera e propria cura del territorio introducendo la sostenibilità ambientale come riferimento».