Mariano Comense, 4 maggio 2022 - Donne sole, di età comprese tra i 25 e gli 80 anni, vulnerabili perché depresse, malate, vedove. Facilmente avvicinabili e raggirabili. Erano le vittime preferite dall’organizzazione smantellata ieri mattina dai carabinieri di Savona, a conclusione di un’indagine che ha condotto in carcere 19 nigeriani per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio internazionale di denaro.
Un sistema che avrebbe reso quasi sei milioni, di cui un paio ricevuti direttamente dalle 433 vittime di truffa sentimentale. Tra gli arrestati compare Lucky Godwin, 24 anni, domiciliato a Mariano Comense e portato ieri mattina al Bassone: è accusato di aver riciclato quasi 135mila euro tra 2019 e 2002, provenienti da truffe commesse nei confronti di più persone, distribuendoli su conti appositamente attivati anche su circuiti internazionali per rendere difficoltosa la loro tracciabilità.
Gli investigatori, durante l’indagine avviata nell’estate 2020, hanno analizzato oltre 14mila transazioni finanziarie e identificato le decine di vittime residenti in vari luoghi del Nord Italia, tra cui il Comasco, alle quali sarebbero stati causati danni patrimoniali variabili tra i mille e i 200mila euro. Con loro, i truffatori stabilivano contatti attraverso i social, entravano in confidenza mostrando foto di uomini scelte in modo mirato, in base al tipo di vittima e alla sua età, per poi rappresentare una dramma esistenziale che le spingeva a inviare denaro per aiutarli, o per sbloccare i prestiti che le donne avevano concesso a questi fidanzati virtuali, che venivano dati per morti. In altri casi venivano clonate l’identità di un’azienda e le sue pagine Internet in modo da far dirottare i pagamenti verso i conti correnti dell’organizzazione criminale.
In tutto sono stati individuati 108 conti correnti aperti in 30 istituti di credito o su carte di credito, oppure inviati in Nigeria con money transfer o di persona con voli aerei. La frequenza, sistematicità e organizzazione delle operazioni di ricezione e trasferimento del denaro hano portato a configurare un reato associativo, riconducibile a quella che viene considerata una vera a propria organizzazione per commettere truffe online, che operava in Nigeria e riciclava il denaro sui conti italiani.