L’operatore al telefono gli aveva messo fretta e timore, inventando un’urgenza da parte del figlio durante una transazione immobiliare. I due pensionati, marito e moglie di 65 e 61 anni residenti in Altolago, quando hanno ricevuto la telefonata a inizio settembre, erano convinti di aver a che fare con un agente di polizia postale. Hanno così seguito le istruzioni e proceduto a un bonifico istantaneo di 49mila euro. Ma quella telefonata arrivava da un truffatore, al quale tuttavia, grazie al tempestivo intervento dei carabinieri di Gravedona e del sostituto procuratore di Como Antonia Pavan, sono stati sequestrati 38mila euro, restituiti alle vittime in brevissimo tempo.
Il falso poliziotto al telefono, ha raccontato ai due coniugi che il figlio, a causa di un hackeraggio del suo profilo, aveva lo Spid bloccato, e non poteva quindi procedere all’acquisto di un immobile a Caserta, per il quale serviva urgentemente il denaro. Solo più tardi, quando i due hanno potuto parlare con il figlio, si sono resi conto di essere stati raggirati.
I carabinieri sono velocemente risaliti all’utenza da cui erano stati contattati, intestata a un prestanome straniero, ma anche al conto corrente su cui erano migrati i soldi.
Su disposizione del magistrato, in esecuzione di una procedura ormai abituale che consente di bloccare subito l’ulteriore trasferimento del denaro, il conto è stato bloccato: 11mila euro erano già spariti, ma la maggior parte della cifra è stata subito congelata, per poi essere restituita alle due vittime nell’arco di due o tre giorni.
Le indagini sono in corso per risalire ai responsabili, ma nel frattempo il tempestivo sequestro disposto dal magistrato in questi e in altri analoghi casi, riesce a sanare i danni patiti dalle vittime.
Paola Pioppi