
Il valico di Brogeda
Como, 1 marzo 2020 - Non è Como l’unica ad avere in mente progetti per l’area a ridosso del confine, anzi a dir la verità è a Chiasso che stanno lavorando a un piano più che ambizioso: mandare in pensione il valico di Brogeda e trasferire la dogana tra i due Stati sotto terra, a metà strada di un tunnel lungo quattro chilometri sotto la collina del Penz. L’idea che è qualcosa di più visto che esiste uno studio elaborato dell’architetto elvetico Elena Fontana, si basa sull’idea di riprogrammare i servizi al confine tra i due Paesi dove una rivoluzione è già in atto visto che tra poco tutte le merci dirette verso il Nord Europa che attraverseranno la Svizzera dovranno viaggiare su ferro e non più su gomma. Così per rendere più efficiente l’Alptransit perché non pensare di rivedere anche il tracciato autostradale dell’A9 italiana e dell’A2 svizzera? Da qui è nata l’idea di spostare il tracciato dell’autostrada nell’area industriale tra Novazzano, Balerna e Chiasso, meglio se realizzando la nuova dogana sotto terra.
Un progetto a dir poco futuribile, ma perfettamente realizzabile, che prevede lo scavo di un tunnel lungo quattro chilometri dotato dei più sofisticati sistemi di controllo elettronici in grado di monitorare i movimenti delle merci. Se vi sembra tanto considerate che gli Svizzeri sono esperti nello scavo dei tunnel, come dimostra l’ultima esperienza dell’Alptransit l’alta velocità ferroviaria resa possibile da gallerie sotterranee lunghe ben 152 chilometri, la più lunga della quali sotto il San Gottardo da sola misura oltre 52 chilometri. Esiste già anche una stima dei costi 165 milioni di franchi pari a 155 milioni di euro da dividere tra Svizzera e Italia. Ci sarebbe da guadagnarci anche per l’Italia in termini di minore impatto ambientale.