ROBERTO CANALI
Cronaca

Un altro addio a 120 stipendi oltre il confine

Duro colpo per l’ormai ex-polo del lusso del Canton Ticino che dice addio alla Luxury Goods International di Cadempino,...

Duro colpo per l’ormai ex-polo del lusso del Canton Ticino che dice addio alla Luxury Goods International di Cadempino,...

Duro colpo per l’ormai ex-polo del lusso del Canton Ticino che dice addio alla Luxury Goods International di Cadempino,...

Duro colpo per l’ormai ex-polo del lusso del Canton Ticino che dice addio alla Luxury Goods International di Cadempino, la società che si occupava di distribuire nel mondo i prodotti del marchio Gucci. La proprietà ha comunicato ai sindaci la volontà di volersene andare aprendo la procedura di licenziamento per 120 dipendenti, molti dei quali sono frontalieri. Il gruppo era una delle colonne del polo del lusso che si era creato, alla fine degli anni ‘90, in Canton Ticino, attirato da condizioni più che favorevoli dal punto di vista fiscale. La LGI oltre a Cadempino aveva un centro produttivo anche a Vezia e poi nel 2003 aveva realizzato il grande centro logistico di Bioggio. I guai per il gruppo Kering, il colosso francese del lusso, sono iniziati sei anni fa quando Francia e Italia sono riusciti a farsi restituire oltre un miliardo di euro di tasse dovute e non pagate, obbligando di fatto l’azienda a rivedere la sua presenza in Ticino. Nel 2021 a Trecate in Piemonte è stato inaugurato il polo globale della logistica, su una superficie di 162mila metri quadri, e molte attività si sono spostate lì. "La situazione che ci è stata prospettata non si può definire di certo un fulmine a ciel sereno, visto che è dal 2018 che il gruppo Kering si sta disimpegnando dal Ticino - spiegano dal sindacato svizzero OCST - L’impatto è stato comunque molto pesante perché non sono state proposte alternative". Già nei prossimi giorni saranno avviate le trattative con l’azienda, si valuta anche un trasferimento dei lavoratori ma molti di loro potrebbero non essere interessati perché oltre alla distanza dovranno rinunciare agli stipendi svizzeri. Si tratta dell’ennesima chiusura, dall’inizio dell’anno, in Canton Ticino dopo Bioggio Pharma, VF e Consitex con il taglio di oltre 200 posti di lavoro. Ro.Can.