PAOLA PIOPPI
PAOLA PIOPPI
Cronaca

Una mostra per conoscersi. Vizi e difetti umani diventano opere d’arte

Cernobbio, a Villa Bernasconi i lavori di Josè Molina sospesi tra la paura verso ciò che è sconosciuto e l’audacia nell’abbracciare proprio l’ignoto.

Cernobbio, a Villa Bernasconi i lavori di Josè Molina sospesi tra la paura verso ciò che è sconosciuto e l’audacia nell’abbracciare proprio l’ignoto.

Cernobbio, a Villa Bernasconi i lavori di Josè Molina sospesi tra la paura verso ciò che è sconosciuto e l’audacia nell’abbracciare proprio l’ignoto.

CERNOBBIO (Como) Frammenti di tempo, protagonisti di opere pittoriche in cui il fattore umano è il soggetto principale della ricerca. È l’arte di José Molina, artista spagnolo che da parecchi anni vive a Gravedona, protagonista della mostra "Umani", che verrà inaugurata venerdì prossimo a Villa Bernasconi di Cernobbio e rimarrà allestita fino al 12 maggio. L’evento fa parte della programmazione del Teatro Sociale di Como, il cui tema è "Humanity" nelle sue diverse declinazioni artistiche e musicali. Curata da Luigi Cavadini e Chiara Garrone, la mostra costituisce, come scrive Chiara Garrone, "un percorso per immagini verso la conoscenza dell’uomo, uno stimolo per lo spettatore ad avventurarsi nella sfaccettata natura dell’animo umano e provocare delle domande, tra cui cosa significa oggi essere e sentirsi umani e quali tracce l’uomo vuole lasciare dietro di sé". Molina si guarda attorno, ma prima si guarda dentro, per sviluppare le sue visioni che si collocano tra passato e futuro, tra realtà e sogno.

"Una pittura sull’uomo – dice Luigi Cavadini –. Dentro l’uomo. L’artista sa fermarsi a contemplare, e con un linguaggio leggero e accattivante mette a nudo e addita vizi e difetti umani". Immagini che raccontano situazioni e vicissitudini degli uomini, con una partecipazione emotiva che sa di adesione, di ironia, di comprensione, o di sottile condanna. "Mi affascina – dice Molina – raccontare il viaggio dell’uomo nel tempo, la sua perenne lotta tra paura verso ciò che è sconosciuto, e audacia nell’abbracciare l’ignoto per convertire le crisi in rinascita, soprattutto in questo momento epocale".

Così Molina spazia dalla mitologia alla grande pittura del passato, con una tecnica che accompagna l’uso dell’olio con l’acrilico e gli consente di lavorare con un ventaglio cromatico particolarmente ampio. In mostra ci saranno i dipinti del ciclo più recente "Sogno di una lunga notte d’inverno", in cui la freschezza di un colore luminoso e incisivo, si accompagna a una narrazione suggestionata dalla pittura del passato, o la grande opera "Europa II" scelta come immagine della mostra, che rappresenta Filippo IV di Spagna in atteggiamento regale non su un cavallo di razza ma su uno strano animale.

Paola Pioppi