
Il sindaco Giuseppe Farina
Vasolda (Como), 4 marzo 2019 - Il sindaco di Valsolda Giuseppe Farina, e il suo socio Silvio Lamberti, vengono interrogati oggi in carcere dal gip di Como, seguiti tra domani e dopo dai sette clienti che si erano rivolti a loro lo scorso anno, finiti agli arresti domiciliari. Fanno tutti parte, secondo le accuse della Procura di Como, del «sistema collaudato» in vigore a Valsolda, in virtù del quale il sindaco, nel suo doppio ruolo di primo cittadino rappresentante dell’istituzione, e di libero professionista privato, riceveva gli incarichi nello studio di progettazione di cui è socio con Lamberti, e faceva da tramite, «facendo pressione sugli uffici comunali competenti per ottenere le approvazioni».
In pratica, scrive il gip nell’ordinanza, «il collaudato sistema corruttivo che viene replicato nel tempo, senza soluzione di continuità, ha consentito al sindaco e al suo complice di ricavare profitti economici personali, oltre che di aumentare a dismisura gli introiti dello studio professionale di entrambi», definendolo «disarmante vista la sua semplicità e il suo disvelarsi quasi alla luce del sole».
Tra le contestazioni contenute nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita venerdì mattina, compare anche il tentativo di promuovere l’approvazione, da parte del Consiglio Comunale di Valsolda, dell’acquisto di un terreno di proprietà di Alessandro Marchesi, 54 anni di Cinisello Balsamo, collocato in una zona a rischio idrogeologico, sopra Villa Claudia, che lo stesso proprietario non era riuscito a vendere. Un anno fa, Marchesi avrebbe contattato il sindaco Farina, «dichiarandosi disponibile a pagarlo per sollecitare la pratica di cessione al Comune». Dice Marchesi al telefono con Farina: «Comunque se c’è da pagare qualcosa facciamolo… anche il suo disturbo mi raccomando… quello che è». Una acquisizione, ha sottolineato il procuratore capo di Como, Nicola Piacente, che «avrebbe comportato altre spese per il Comune, necessarie per la messa a norma del terreno». Agli arresti domiciliari, in attesa di essere interrogati dal gip tra domani e mercoledì, ci sono anche Vincenzo Valenzisi, 61 anni di Faloppio e Maria Cristina Locatelli, 52 anni di Valsolda, Walter Friedl, tedesco di 71 anni, Massimo Bandi, 61 anni di San Colombano al Lambro, Cristina Guggiana, 64 anni di Porlezza e Marco Panicci, 57 anni di Capalbio.