RO.CAN.
Cronaca

Variante della Tremezzina, dopo i timori sullo stop definitivo sul cantiere si rivedono gli operai

Anas: “Ripresa l’attività di scavo nella galleria Comacina”. “È una priorità assoluta”, aveva detto il ministro Matteo Salvini

Cantiere variante della Tremezzina

Cantiere variante della Tremezzina

Tremezzina (Como) – Dopo i timori dei giorni scorsi e la fumata nera del vertice in prefettura a Como, nel corso del quale era emersa la sostanziale distanza tra Anas e il Consorzio Stabile Sis di Torino, torna il sereno sulla Variante della Tremezzina dove dopo mesi è ripreso l’andirivieni degli operai sul cantiere. Per ora sono una cinquantina, tra tecnici e operai, i presenti nell’area di scavo impegnati a compiere i rilievi necessari per procedere con le nuove operazioni di scavo. Nel dettaglio, come confermato da Anas, sul lato Colonno è in corso l’esecuzione dei getti dell’arco rovescio nel tratto scavato della galleria Comacina di servizio: complessivamente è stato eseguito il getto di circa 280 metri su 593 metri di scavo realizzato. Sulla galleria Comacina principale, l’attività di scavo è ripresa e viene eseguita con mezzo meccanico, chiamato «martellone».

Lo scavo con l’utilizzo di esplosivi inizierà a partire dalla seconda metà del mese di marzo, in quanto è necessario riattivare l’approvvigionamento degli esplosivi e le relative autorizzazioni all’uso. Sul lato Griante, è in corso l’esecuzione della berlinese propedeutica allo scavo della galleria Tremezzina principale e, da lunedì 24, sono state riprese anche le attività di predisposizione dei getti dei rivestimenti definitivi del tratto scavato della galleria Tremezzina di servizio. Decisive le parole spese dal ministro dell’Infrastrutture, Matteo Salvini, che ha garantito in prima persona sulla necessità di portare a termine quest’opera fondamentale per il lago. «Finire questo cantiere - ha spiegato - nonostante tutti i problemi tecnici trovati sotto la montagna, è una priorità assoluta». Ora sarà indispensabile far quadrare i conti trovando i fondi, si parla di alcune decine di milioni di euro, necessari per proseguire l’opera sul quale pesano i costi di smaltimento del materiale di scavo in cui sono presenti idrocarburi e arsenico.