ROBERTO CANALI
Cronaca

Variante della Tremezzina, l’indagine è una nuova tegola sui lavori. I sindaci chiedono garanzie

All’incontro promosso ieri a Ossuccio non c’erano rappresentanti di Anas, di cui due funzionari risultano indagati per corruzione. Il sindaco Mauro Guerra: “C’è preoccupazione”

Tremezzina, cantieri fermi e indagini in corso

Variante della Tremezzina: l’opera procede a rilento e in alcuni tratti si è fermata

Tremezzina (Como) – Le richieste dei sindaci del lago di Como si sono fatte ancora più pressanti dopo la notizia dell’inchiesta della Procura di Milano per corruzione che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati, insieme ad altre sette persone, anche di due funzionari di Anas. Nel materiale al vaglio degli inquirenti ci sono diversi appalti su strade della Lombardia e del Nord-Est, compresa la Variante della Tremezzina per la quale si parla di una tangente da 836mila euro. Ieri mattina all’incontro promosso dai primi cittadini del Lario a Ossuccio, per il tavolo di coordinamento sulla Variante della Tremezzina, non c’era nessun rappresentante di Anas che già l’altra sera aveva preferito affidare il suo pensiero a una nota stampa in cui esprimeva “piena fiducia nell’operato della magistratura”, assicurando “tutta la necessaria collaborazione alle autorità”.

I sindaci però chiedono rassicurazioni concrete sul futuro dell’opera che da mesi procede a rilento e in alcuni tratti si è addirittura fermata. Il sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra, promotore dell’incontro che era stato convocato nei giorni scorsi, prima che si diffondesse la notizia dell’indagine da parte della Procura di Milano, ha proposto di chiedere chiarimenti tecnici ed economici attraverso una lettera firmata da tutto i primi cittadini del medio e alto lago che verrà inviata non solo ai vertici di Anas, ma anche al ministro del Trasporti Matteo Salvini.

In particolare i primi cittadini chiedono che siano garantite entro breve le risorse finanziarie necessarie e siano adottati tutti i legittimi provvedimenti amministrativi, compatibilmente con le indagini in corso. La priorità dal punto di vista tecnico è realizzare il “salto di montone" sul porta sud, per aprire un percorso alternativo nel caso di problemi alla cascata delle Camogge. Si propone inoltre di dare vista a un tavolo tecnico permanente che dovrà fungere da cabina di regia del cantiere.

Altro tema toccato dai sindaci è la necessità di procedere con maggiore trasparenza, attraverso informazioni precise sulle attività di cantiere. Per evitare i disagi si chiede di rinforzare la presenza degli osservatori del traffico all’altezza delle strettoie e confermare le limitazioni alla circolazione del traffico pesante. “La preoccupazione per le recenti vicende c’è - conclude Guerra - ma come istituzioni dobbiamo superare la paura”.