Un vero e proprio terremoto quello provocato dalle parole dell’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, che in un’intervista ha annunciato che l’ospedale di Menaggio perderà il pronto soccorso per trasformarsi in una struttura per pazienti cronici. Una decisione data praticamente per acquisita e arrivata come un fulmine a ciel sereno sul lago, con l’effetto di suscitare la rabbia di abitanti e sindaci che un paio di mesi fa avevano raccolto 14mila firme, spedite in Regione, per chiedere di salvare l’ospedale. Nonostante gli appelli, le promesse e gli impegni di Asst Lariana che non più tardi del gennaio scorso, attraverso il suo direttore generale Luca Filippo Stucchi, definiva il presidio "un ospedale fondamentale per acuti e per rispondere alle esigenze territoriali". Una presa in giro in piena regola secondo il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo. "Che fine ha fatto la delibera di Asst Lariana che riconosceva la necessità per l’ospedale Erba-Renaldi di Menaggio, in un ambito territoriale come quello del Medio-Alto Lario, caratterizzato da oggettivi elementi di disagio di natura geomorfologica e complessi collegamenti di rete viaria, di una configurazione di offerta finalizzata a garantire un’attività di Pronto Soccorso - si interroga - con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto, nonché attività di medicina interna e chirurgia generale. Non possiamo stare a guardare mentre perdiamo definitivamente il presidio ospedaliero perché Bertolaso ha deciso di staccargli la spina. Rischiamo il punto di non ritorno. Bertolaso ha ignorato le firme che chiedevano la salvaguardia del presidio, ha messo da parte le richieste dei comitati e dei sindacati". L’eco della notizia è arrivato anche a Roma.
"Una decisione gravissima - il commento della capogruppo del Partito Democratico alla Camera, Chiara Braga - un colpo devastante inferto sulla qualità di accesso alla cura per i comaschi residenti sul lago". Sorpresi, anzi "basiti" anche nel centrodestra. L’assessore regionale Alessandro Fermi della Lega e i consiglieri comaschi di maggioranza Gigliola Spelzini, Marisa Cesana, Anna Dotti e Sergio Gaddi "contestano il metodo e il merito". "Nei prossimi giorni ne parleremo con il presidente Fontana - concludono - Per noi, per i cittadini e per i sindaci, la sopravvivenza dell’ospedale è una priorità non negoziabile".