Marito e moglie prenotano una settimana di vacanza in un resort di grande charme, con spa, e si sottopongono a trattamenti per la schiena con l’osteopata. Tra un massaggio e l’altro, però, il professionista si allarga, allunga le mani in modo improprio sulla signora e arriva a praticarle sesso orale. È quanto almeno riferisce lei, perché il presunto autore dell’aggressione, invece, nega su tutta la linea. Ma dovrà difendersi in tribunale, il 29 novembre, quando affronterà il processo con rito abbreviato. Il pm Ettore Tisato lo accusa di violenza sessuale e ieri, davanti al gup Gaia Sorrentino, si è aperta l’udienza preliminare.
I fatti risalgono al 2022 e sarebbero avvenuti in una struttura pluristellata. Dopo un primo trattamento che l’aveva lasciata soddisfatta, la donna - una turista francese - aveva deciso di ripetere l’esperienza con il professionista, di Monza-Brianza. Ma la seconda seduta a suo dire avrebbe avuto una deriva improvvisa: approfittando della situazione di intimità, l’uomo avrebbe spinto fugacemente le mani sulle sue parti intime, palpeggiandola e arrivando a praticarle sesso orale. Gesti rapidi che sconcertarono la signora, prima incredula - tanto che non reagì urlando - poi inorridita. Fuori dallo studio la turista confidò l’esperienza vissuta al marito e a un’amica, a cui inviò un messaggio. La coppia annullò gli appuntamenti con il professionista, terminò la vacanza e denunciò l’accaduto ai carabinieri.
Dal canto suo l’imputato, incensurato, una collaborazione di lungo corso (poi interrotta) con il resort, si è detto innocente. Ieri in aula si è registrata la costituzione delle parti civili: la turista e il resort estraneo ai fatti. Beatrice Raspa