Como, 25 giugno 2023 - La proiezione di uno dei primissimi video, "Le grotte del formaggio", realizzato da un Tommaso Lipari 16enne, che s’affacciava con il suo stile personalissimo - e spesso spiazzante - nel mondo dei videomaker e dell'arte (conquistando già allora l'attenzione di Raitre e di altri media nazionali), chiuderà questa sera, alle 18.30, una mostra-gioiello. "Fantasmagorie" è allo Spazio Natta di Como, prolungata di un giorno. Lo chiedevano in tanti, avrebbero voluto rimanesse aperta ancora di più. Perché con questa mostra Tommaso Lipari, scomparso prematuramente a febbraio di quest’anno a 37 anni, presta il suo sguardo, accompagna nel suo mondo artistico, con disegni, lavori d'animazione, street-art, video. Opere che ha esposto a Torino, Milano, alla Biennale di Mosca e a New York. Opere nascoste, ritrovate. Esposte e rilette ora insieme.
“Nei suoi molti lavori c’è questa volontà, mista di desiderio e di paura, di scoprire immagini che ci guardano fisse, che si pongono nei nostri confronti come interlocutrici dirette, reclamando un dialogo e costruendo con noi un legame", scrive Federica Villa, docente di Storia del Cinema all'Università di Pavia, nel testo che accompagna “Fantasmagorie”. “I gesti, i sentimenti, le paure e gli esseri perdono il tratto e la loro corporeità. Diventano pixel, assumendo una dimensione onirica, in cui il tempo non conta più e i corpi si trasfigurano. Sono fantasmagorie", commenta Chiara Rostagno, curatrice della mostra.
Nel 2016 il documentario di Tommaso Lipari, Pro loco, dedicato all'universo degli skaters, è stato selezionato tra i cinque partecipanti al Torino Film Festival, due anni dopo l'autore comasco è stato ospite dell'Istituto Italiano di Cultura di Parigi per una residenza d'artista. Il suo lavoro più recente si chiama Onde: è un video sul mondo dei giovani, accompagnato dal vivo dalla classe di percussioni del Conservatorio di Como. Emerge, forte, il suo desiderio: scandagliare la realtà sino a coglierne il profilo più segreto e significativo. Un fil-rouge che lega molte delle opere in mostra allo Spazio Natta e che riconduce ora i visitatori dentro "Le grotte di formaggio", il suo video-diario che molti dei giovani comaschi e degli ex liceali del Menotti di Cantù ricordano oggi come allora, ridendo fra le lacrime.