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Ristorexpo a Lariofiere, una passata edizione
Erba (Como) – Una perdita di interesse progressiva per il settore della ristorazione, ma soprattutto per la professione di cuoco e di addetto di sala. La bolla magica creata dalle tante trasmissioni televisive, a partire da Masterchef, e la mitizzazione di una professione durissima
, che lascia poco spazio alla vita privata, è durata lo spazio di qualche anno. Ora il calo progressivo di iscrizioni di nuovi studenti alle scuole alberghiere ha raggiunto dati allarmanti. Un problema oggettivo, emerso durante la presentazione dell’edizione 2025 di Ristorexpo, la storica manifestazione di settore che si svolgerà a Lariofiere di Erba dal 2 al 5 marzo, che da sempre riserva grande spazio alle scuole e alle nuove generazioni.Nuovi volti e nomi che saranno i punti di riferimento e la garanzia di continuità della ristorazione futura, che sono invece sempre meno. Francesco Maria Silverij, presidente del Cfpa di Casargo, provincia di Lecco, parla di un calo di iscrizioni che ha raggiunto il 30 per cento negli ultimi quattro o cinque anni. A cui si aggiungono i diplomati che, al momento di inserirsi nella vita lavorativa, scelgono settori diversi.
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“A questo risultato – spiega Silverij – siamo arrivati sommando diversi fattori. Certamente c’è stato un calo di natalità, ma soprattutto la ristorazione, sala o cucina, offre un lavoro che i giovani non vogliono più fare, a causa dei sacrifici che richiede: orari lunghi, impegni nei fine settimana e durante le festività, mancanza di tempo libero e di socialità. A questo si aggiunge la crisi congiunturale, per cui le famiglie fanno più fatica di prima a pagare le rette”.
Per risolvere almeno quest’ultimo aspetto, Silverij propone l’intervento delle associazioni di categoria: “Il settore – dice – attraverso le associazioni di categoria potrebbe sostenere una parte delle quote delle rette, che economicamente sono una voce importante per le famiglie, perché i ragazzi che scelgono questi studi e questo settore, sono la garanzia del futuro di tutte le imprese”. Il reperimento di personale per i locali pubblici, dai ristoranti ai bar, è un problema che in questi ultimi anni è diventato oggettivo e importante, e che sta condizionando molte attività. Ancora più difficile, è trovare personale specializzato o già adeguatamente formato. Giacomo Mojoli, giornalista di settore, aggiunge una ulteriore considerazione: “Siamo davanti a una crisi di costume – dice – perché questo settore non è più attrattivo. È certamente un problema da risolvere e va affrontato rigenerando il valore di appartenenza, offrendo nuove opportunità a realtà giovani che arrivano anche da altri settori. L’approccio sta cambiando per tutti, operatori e consumatori”.