
I prodotti manifatturieri rappresentano circa il 97% del valore esportato dalla Lombardia
Como – Cresce più della media lombarda il tessile in provincia di Como dove, nonostante le difficoltà, tessile e abbigliamento si confermano settori chiave almeno nei volumi. Se infatti l’export lombardo nell’anno che si è appena chiuso è cresciuto dello 0,6% su base annua, grazie alla svolta congiunturale positiva di fine anno, a Como si è registrato un +3,1%, con un valore complessivo di 6,6 miliardi di euro pari al 4% del volume complessivo di merci e prodotti venduti all’estero nella nostra regione, che da sola vale un quarto di quanto viene esportato ogni anno dall’Italia nel mondo (rispettivamente 163,9 miliardi di euro e 623,5 miliardi di euro).
Gli scambi con l’estero della Lombardia registrano una svolta congiunturale positiva a fine anno (+9,8% rispetto al trimestre precedente). I valori sono più alti rispetto a quelli del 2023, ma più bassi rispetto al 2022 a causa del costo elevato dell’energia che ha penalizzato la produzione in alcuni comparti. I prodotti manifatturieri rappresentano circa il 97% del valore esportato dalla Lombardia e registrano un incremento del valore dell’export del 2,6% tendenziale, ma calano dello 0,1% nel rapporto anno/anno.
Il maggior contributo negativo al risultato annuale deriva dalle esportazioni di prodotti tessili-abbigliamento-pelli e accessori (-6,2% annuo), in forte contrazione in tutti i trimestri dell’anno, e metalli di base e prodotti in metallo (-3,8%) nonostante il recupero a fine anno. Nel caso della provincia di Como è stato determinante sull’andamento dell’anno che era partito male, con una perdita del 4,7% nel primo trimestre, la performance messa a segno durante l’estate con un balzo a +16,4% dell’export. Il settore tessile-abbigliamento sul Lario rappresenta un quinto dell’export, 21,1% pari a 1,38 miliardi, ma nel 2024 ha registrato -4,8% rispetto al confronto con il 2023, a dimostrazione che le difficoltà sono ancora presenti e il settore del lusso non si è ancora ripreso. In calo anche manifatturiero e metallurgico, che hanno perso il 3,5% e il 3,9% rispetto al 2023.