Frena l’occupazione sul Lario dove nel 4° trimestre del 2023 si prevedono 17.070 nuovi ingressi: poco meno di due terzi in provincia di Como (11.020 le assunzioni previste) e 6.050 in quella di Lecco. Secondo i dati dell’indagine svolta dalla Camera di Commercio Como-Lecco il calo rispetto al 3° trimestre è pari al 18,2% in provincia di Como e dell’11,2% in quella di Lecco.
Nel caso di Como si tratta del 3° peggior risultato in Lombardia dove fanno peggio solo Brescia (con un calo del 21,8%) e Lodi (-18,7%) mentre l’unica provincia a mantenersi in area positiva è Sondrio dove le assunzioni sono in crescita del 5,9% rispetto al 3° trimestre dell’anno.
Il dato di Como però è positivo se lo si considera in relazione con lo scorso anno, rispetto al 4° trimestre del 2022 infatti le assunzioni sono salite dell’1,4% e anche rispetto al 2019, il periodo pre-Covid, con un aumento in doppia cifra pari al 15,6%. Un dato più positivo rispetto a quelli regionali e nazionali, che si attestano rispettivamente a +12,3% e +13,9%. Il settore trainante, almeno dal punto di vista delle assunzioni, è l’industriale che assorbirà il 36,1% dei nuovi contratti: un operaio su 5 sarà impiegato nelle costruzioni. Il resto dei nuovi lavoratori nel terziario: 2.340 nel commercio, 2.560 nel turismo e 6.000 nei servizi.
Rispetto all’ottobre 2019, a ottobre 2023 aumentano le quote dei nuovi ingressi programmati dalle imprese lariane con meno di 50 addetti: le piccole imprese assumeranno 6 nuovi lavoratori su 10. La dimostrazione indiretta della forza delle artigiane che contano 23mila aziende e occupano 53mila addetti.
"Una forza trainante per la nostra economica, il Lario è tra i primi 5 distretti a livello nazionale per vocazione artigianale – spiega il presidente camerale Como-Lecco, Marco Galimberti –. Nonostante le difficoltà, tra conflitti internazionali, costi energetici elevati, inflazione e carenza di manodopera qualificata le imprese artigiane dimostrano tutta la loro resilienza e l’attitudine ad affrontare le difficoltà in chiave di opportunità".
Tra le figure più ricercate ci sono gli addetti alle attività di ristorazione (610 persone, pari al 13,8% dei nuovi ingressi previsti), alla logistica (370 persone, 8,4% delle nuove assunzioni), alle vendite (300, 6,8%), personale non qualificato nei servizi di pulizia (260, 5,9%) e tecnici della salute (200, 4,5%).