
Il Pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna
San Fermo della Battaglia, 25 marzo 2025 – Un’infermiera aggredita e ferita al braccio. Il primo intervento di soccorso, dopo l’attivazione del protocollo provinciale a tutela del personale sanitario, è avvenuto alle 2.40 della notte tra domenica e lunedì all’ospedale Sant’Anna di Como, quando un cittadino ghanese di 32 anni, residente a Como, ha costretto l’operatrice sanitaria, che lo stava assistendo nelle cure, a far scattare l’allarme per chiedere aiuto.
L’accordo
L’accordo sottoscritto una settimana fa, in seguito alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e sicurezza pubblica coordinato dalla Prefettura, è infatti sfociato nell’adozione di un protocollo operativo messo a punto tra Questura e Asst Lariana per l’attivazione di un sistema di video-allarme installato al pronto soccorso, al reparto di psichiatria e al Sert dell’ospedale Sant’Anna, tutti dotati di un pulsante di emergenza, che attiva subito le immagini delle 25 telecamere visionate in diretta nella sala operativa della Questura. È stato inoltre affiancato da un Disciplinare tecnico per gli interventi di pubblica sicurezza al pronto soccorso del Valduce.
I fatti
Al pronto soccorso l’uomo era arrivato trasportato da un’ambulanza del 118, intervenuta per soccorrerlo dopo un diverbio avuto con altri ospiti del dormitorio di via Borgovico, dove lui stesso stava alloggiando, nel quale era rimasto ferito. L’aggressione all’infermiera, 36 anni, è avvenuta mentre il paziente era in attesa di una Tac, al termine di una discussione per motivi non meglio specificati: la donna è stata graffiata, causandole una lesione a un braccio. In ospedale sono state quindi inviate due pattuglie della Squadra Volante, che hanno identificato l’aggressore e ricostruito l’accaduto.
In aiuto
Le conseguenze per l’infermiera non si sono rivelate gravi, ma le modalità del suo ferimento sono state tali da richiedere l’intervento tempestivo delle forze di polizia, evitando ulteriori degenerazioni. "Con entrambi i documenti, adottati per Sant’Anna e Valduce – spiegava la Prefettura – si intende garantire una maggiore tutela del personale sanitario in servizio presso le strutture ospedaliere interessate, assicurando una pronta attivazione e un rapido intervento delle forze di polizia in caso di eventuale aggressione perpetrata dai pazienti e dagli accompagnatori in danno del personale nei reparti più esposti a rischio".