ROBERTO CANALI
Politica

Como, la polemica corre in monopattino: incidenti e giro di vite sul noleggio

Due persone ferite nelle ultime ore e il sindaco di Como punta il dito contro il caos dello sharing

Il sindaco di Como Alessandro Rapinese ha annunciato una stretta in città

Como - Due incidenti, avvenuti nell’arco di poche ore, hanno acceso anche sul Lario i riflettori sulla pericolosità dei monopattini, sia per chi li usa sia per gli altri utenti della strada. A Mariano Comense poco dopo la mezzanotte di giovedì un trentacinquenne di origini straniere e senza documenti è stato travolto sulla Novedratese, all’altezza di via per Arosio, da un’automobilista che non è riuscito a scorgerlo mentre procedeva in mezzo alla carreggiata senza luci. Il trentacinquenne, che al momento dell’investimento era anche senza documenti, è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale di Circolo di Varese dov’è ricoverato in prognosi riservata. Ieri mattina alle 8.30 invece a Como in città murata una studentessa che stava per entrare a scuola dalle Canossiane è caduta a terra dopo essere stata urtata da un monopattino. Ad investirla è stato un altro giovanissimo, un quindicenne, che è scappato a piedi e successivamente è stato rintracciato dalla Polizia locale.

Acqua per il mulino del sindaco Alessandro Rapinese che ha annunciato una stretta in città sull’utilizzo dei monopattini, a cominciare dallo stop alle società di noleggio che da tempo hanno fatto richiesta di aprire le loro attività a Como come hanno fatto nel resto della Lombardia. "Vogliamo delle responsabilità precise per le società di sharing – spiega il sindaco - Loro guadagnano e questi monopattini vengono lasciati in mezzo alla strada. C’è caos, pericoli per il traffico e vorremmo gestire al meglio la situazione. In tutte città italiane sono sorte polemiche per quanto riguarda i monopattini noleggio. A Roma e Milano si sono fatti esperimenti e questi Comuni continuano a dire “Il prossimo bando sarà migliore“ ma per ora è solo caos". Il sindaco invoca una normativa nazionale, magari attraverso la revisione del Codice della Strada, per stabilire una volta per tutte come e dove i monopattini possono circolare. "A un disabile poco importa se è un veicolo o monopattino a impedirgli il passaggio perché è stato abbandonato in mezzo a un marciapiede. Alle auto si possono fare le contravvenzioni, ma i monopattini sono senza targa. C’è bisogno di una normativa nazionale per fare ordine. Io ho la responsabilità per i miei cittadini e per la mia città e quindi ho optato per una limitazione temporanea, forse i sindaci delle altre città sono spericolati. Cosa facciano gli altri non lo so, e mi interessa fino a un certo punto".