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Tamara, 16 anni ed è pilota di rally: "Sognavo di diventare ingegnere, ma è più divertente guidare"

Tamara Molinaro da Moltrasio non ha ancora 17 anni ed è già pilota ufficiale del team Red Bull: "Il mio obiettivo è arrivare al Mondiale, il sogno è vincerlo" di Fabio Landrini

Tamara Molinaro, rallyista del team Red Bull

Moltrasio (Como), 19 agosto 2014 - Mentre le altre bambine giocavano con le bambole, lei preferiva le macchinine. E così Tamara Molinaro, 17 anni il prossimo 10 ottobre, da Moltrasio in provincia di Como, ora può vantarsi di essere una pilota ufficiale del team rally Red Bull. Non ha ancora la patente, ma i tecnici di Salisburgo la stanno crescendo per farla diventare una delle atlete di punta della scuderia. Proprio settimana scorsa, martedì e mercoledì, ha svolto alcuni test in Austria - su una pista di rally cross e su strada - sotto l’attenta osservazione di Raimund Baumschlager, nove volte campione austriaco di rally. «Ho alternato strada e sterrato - spiega la giovane - e ho girato un giorno con la pioggia e uno con il sole. Così imparo a tenere la vettura anche sul bagnato, cosa non facile». Dopo aver terminato gli studi di meccanica, la giovane si alterna tra il Lario e il Salisburghese: in Italia lavora in un bar e si allena, mentre almeno due volte al mese si reca nella sede della scuderia per guidare la sua Skoda Super 2.000.

Come mai questa passione per il rally? «Sono nata e cresciuta tra le automobili perché i miei genitori hanno una concessionaria e mi hanno tramandato questa passione. Il mio primo sogno era di diventare ingegnere meccanico. Poi, verso gli undici anni, ho capito che mi divertiva di più guidare, così ho iniziato a pensare a una carriera come pilota. Proprio in quegli anni ho imparato a guidare».

Così piccola avrai fatto molta fatica. «Sinceramente no. Mi è sempre venuto tutto molto naturale quando sono alla guida, imparo in fretta, anche se sono ben lontana dall’essere arrivata, anzi, devo applicarmi ancora molto se voglio migliorare sempre di più e diventare qualcuno nel mondo delle corse. Ora, per esempio, con Red Bull sto seguendo un progetto di crescita per arrivare, quando sarò maggiorenne, a gareggiare. Ma solo quando il mio coach deciderà che sarò pronta inizierò con le competizioni. Non ho la presunzione di decidere per me stessa».

Ma perché questo amore per il rally e non per la pista? «Il rally è istintivo e imprevedibile. Può accadere di tutto anche a causa del meteo variabile. Girare in pista invece lo trovo più noioso. Poi il bello del rally è l’ambiente: quando vado a vedere le gare è sempre pieno di appassionati veri, non di persone che passano di lì perché non hanno altro da fare».

A quale pilota ti ispiri? Chi è il tuo idolo? «Gigi Galli, senza dubbio. Ha uno stile di guida invidiabile, è un talento naturale e mi piace moltissimo come utilizza la sua automobile, ciò che riesce a fare in gara».

Di questo parlerai molto poco con le tue amiche. «In effetti non ho ancora trovato ragazze appassionate così tanto di motori. Mi piacerebbe però incontrare amiche con questa passione. È diverso con i ragazzi, con molti di loro discuto di rally».

Qual è il tuo sogno nel cassetto? «Il mio obiettivo è diventare una pilota professionista nel Mondiale rally. Ma il mio sogno più grande sarebbe vincerlo».