Milano, 11 novembre 2020 - Dopo aver sfiorato gli 11mila contagi, dati incoraggianti in Lombardia: in 24 ore si sono registrati 8.180 casi (di cui 443 'debolmente positivi' e 69 a seguito di test sierologico) a fronte di 52.712 tamponi (in totale 3.377.673).Il dato che conforta è il rapporto tra positivi e tamponi effettuati in Lombardia, sceso dal 23.2% di ieri al 15,5% di oggi. Ieri, c'erano infatti stati 10.955 positivi a fronte di 47.194 tamponi. E' però aumentato il numero dei decessi: 152, ieri 129. Una coppia di coniugi è deceduta ieri, quasi alla stessa ora, al Policlinico di San Donato Milanese. Il marito aveva 75 anni e la moglie 77. La donna era entrata in ospedale in condizioni di salute più gravi, già con una polmonite bilaterale. Quanto al numero dei pazienti guariti/dimessi sono 124.025 (+1.615), di cui 6.664 dimessi e 117.361 guariti. I ricoverati in terapia intensiva salgono a 764 (+56), mentre quelli negli altri reparti sono 6.907 (+225).
Pregliasco: "Crescita frena, qualche segnale positivo"
Gli ultimi dati sull'andamento della pandemia di Covid-19 in Italia "confermano qualche segnale positivo, non in termini di abbassamento della curva" dei contagi, "ma di riduzione della velocità di crescita. Si può dunque pensare che stiano producendo qualche effetto il nuovo Dpcm e le restrizioni modulate in base a 3 diverse fasce di rischio", ha commentato all'Adnkronos Salute il virologo dell'università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, che nella lettura del trend epidemico intravede un elemento di speranza: "E' probabile che la curva si stia avvicinando al picco, un picco che potrebbe essere raggiunto la prossima settimana - ha stimato l'esperto - dopo il giorno 15, fra il 18 e il 20". A fronte di uno spiraglio di luce relativo alla riduzione della crescita delle nuove infezioni da Sars-CoV-2, e soprattutto al calo del rapporto positivi/tamponi, continuano tuttavia ad aumentare i ricoveri e purtroppo anche i morti: "Questa è la parte più triste, legata agli effetti della crescita che abbiamo avuto nei 15 giorni scorsi", ha spiegato Pregliasco. E mentre per la fine della settimana, in base al flusso di dati dalle Regioni, sono attese possibili ulteriori restrizioni - con nuove aree che da gialle potrebbero passare ad arancioni o rosse - guardando ai numeri di queste ore il virologo ritiene che "la strategia imboccata possa andare avanti. I segnali ci sono", ha ripetuto il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano.
Bollettino 11 novembre: i dati delle province
I nuovi casi di Coronavirus per provincia vedono ancora quella di Milano come la più colpita con 3.148, di cui 1.149 nella città capoluogo (ieri rispettivamente +3.336 e +1.339). Seconda è quella di Como con 958 (ieri +1.356), seguita da Varese con 943 (ieri +3.081), Monza e Brianza con 854 (ieri +860) e Brescia con 576 (ieri +319). I nuovi casi in provincia di Bergamo sono 168 (ieri +407), in quella di Cremona 193 (ieri +133), in quella di Lecco 243 (ieri +274), Lodi 131 (ieri +107), Mantova 248 (ieri +331), Pavia 385 (ieri +307) e quella di Sondrio con 63 (ieri +155).
Covid-19 in Italia, contagi dell'11 novembre / Pdf
Nuovamente in crescita il numero dei morti: oggi sono 623, il dato più alto della seconda ondata di Covid-19. E dall'inizio dell'epidemia di Coronavirus è stato superato il milione di contagiati, ma la curva sembra flettere sia pure di poco. Oggi infatti i nuovi casi sono 32.961, quindi meno di ieri (+ 35.098) ma a fronte di un maggior numero di tamponi. Cosa che fa calare sensibilmente il rapporto positivi-tamponi procdessati: 14,6% contro il 16,1%. Complessivamente dall'inizio della pandemia è stata accertata la positività di 1.028.424 persone. Gli attualmente positivi sono 613.358, + 23.248 (ieri + 16.766). I dimessi/guariti sono 372.113, + 9.090 (ieri + 17.734). I deceduti sono 42.953, + 623 (ieri + 580). I ricoverati con sintomi sono 29.444, + 811 (ieri + 997). In terapia intensiva ci sono 3.081 pazienti, + 110 (ieri + 122). I tamponi processati sono stati 225.640 (ieri 217.758). La Lombardia, in zona rossa dal 6 novembre, rimane di gran lunga la regione con più casi in Italia, circa un quarto provengono da qui. Seguono Campania 3.166 e Veneto 3.082 sul podio. Quindi Piemonte 2.953, Toscana 2.507, Lazio 2.479, Emilia-Romagna 2.428. Oltre i mille casi Sicilia 1.487, Puglia 1.332 e Liguria 1.102. Quindi Marche 701, Abruzzo 662, Friuli Venezia Giulia 572, Umbria 515, Sardegna 416, P.A. Bolzano 386, Calabria 376, P.A. Trento 253, Basilicata 168, Valle d'Aosta 125 e Molise 71.
L'andamento assoluto dei casi nel grafico della Fondazione Gimbe
Ospedali pieni, in campo anche l'Esercito
Gli ospedali sono al collasso e ci sono molti contagiati anche tra il personale sanitario. Un botta e risposta si è registrato tra il virologo Roberto Burioni e il San Raffaele, che ha preso le distanze da un tweet del professore che aveva scritto sul noto social "basta bugie" sui pronto soccorso. Il Gruppo San Donato e l'università Vita-Salute San Raffaele hanno invitato Burioni "a considerazioni più rispettose della verità e del lavoro altrui". Milano, Monza, Como e Varese sono le province più colpite: stanno subendo quello che è successo a Bergamo lo scorso marzo. Da un paio di giorni alcuni pazienti vengono mandati in altre province lombarde. Com'è accaduto nella prima ondata, si cerca di darsi una mano l'uno con l'altro per evitare di arrivare ad una situazione fuori controllo: non c'è da affrontare solo il Covid-19, si deve continuare a dare un servizio anche per le altre patologie. Il capoluogo lombardo si sta attrezzando con i drive-in per i tamponi: a Sesto San Giovanni vengono effettuati 250 accessi in sei ore. In Brianza si cercano nuovi medici ed infermieri e a Bergamo il primo modulo dell'ospedale in fiera è stato esaurito in una settimana e da oggi verranno aperti il secondo e il terzo modulo. In Valtellina, invece, arriva l'esercito per fare i tamponi. Situazione esplosiva a Varese, dove il sindaco fa sapere che "non c'è più posto negli ospedali", ma l'Ass Sette Laghi rassicura: "Record di ricoveri ma ben gestiti". E, intanto, a Solbiate Olona è stato aperto un check point alla caserma Nato. Sul fronte giudiziario, continuano le indagini sul lanciarazzi ritrovato ieri al Niguarda di Milano. Secondo quanto risulta dalle prime analisi effettuate dalla Digos, si tratta di un'arma vera ma vecchia e inefficiente, quindi inoffensiva. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di "un gesto dimostrativo" da collegare alle tensioni dovute all'emergenza sanitaria. Causa Covid, infine, la Filarmonica della Scala ha cancellato tutti i concerti in programma in autunno e soprattutto ha posticipato l'inaugurazione della stagione 2020/2021 dal 14 dicembre a febbraio.
Milano, Bergamo e Lodi: strutture per la quarantena
Nel saliscendi dei contagi, riparte la ricerca di posti letto per le quarantene e gli isolamenti di pazienti positivi dimessi dagli ospedali, a Milano e in tutta la Lombardia. nel capoluogo lombardo è l'hotel Astoria, tre stelle in viale Murillo, a ricevere il testimone dall'hotel Michelangelo, che fu il primo Covid hotel nel periodo clou dell'emergenza, e tra marzo e giugno ospito' 511 persone. Ma anche una Rsa nuova e mai partita, residenza Adriano all'estrema periferia a nordest. Anche fuori Milano si cercano e individuano soluzioni per 'case temporanee', come l'Alpa Hotel di via Nazioni Unite, nella zona artigianale di Lodi Vecchio. Nella citta' che fu simbolo dell'epidemia nella scorsa primavera, Bergamo, dal 3 novembre e' operativo l'Hotel Antico Borgo La Muratella di Cologno al Serio. Ci si attrezza anche nell'altra citta' che fu duramente colpita dalla pandemia nella prima ondata, Brescia. La Regione ha dato il via libera al "Piano operativo di potenziamento dell'assistenza nella rete territoriale" dell'Ats: in questi giorni si stanno firmando le convenzioni per 5 appartamenti indipendenti a Casa Bonotto di Desenzano e per 52 posti letto, suddivisi tra due hotel della citta'. Un po' indietro nella riconversione degli alberghi a Varese: a quanto si apprende hanno risposto all'appello di Ats Insubria per individuare strutture per le quarantene, l'Ibis Hotel e il Crystal. Sulla stessa scia anche l'Ats di Pavia .
Agrate Brianza: il mini laboratorio portatile diagnostica il Covid
Oltre agli aiuti per i contagiati, arrivano quelli per le strutture sanitarie, gravate dall’enorme richiesta di esami per il Coronavirus: è pronto un mini laboratorio portatile ideato dalla StMicroelectronics in collaborazione con l’azienda padovana Alifax. Sta nel palmo di una mano ed è in grado di diagnosticare in meno di un’ora la presenza del coronavirus nel corpo umano con affidabilità pari al normale test del tampone. La piattaforma diagnostica sarà a giorni sul mercato e potrà essere usata anche da piccoli laboratori in cui normalmente fanno analisi molecolari perché non hanno competenze e macchinari e un domani anche sotto una tenda da personale addestrato.
Vaccino made in Brianza, a gennaio la sperimentazione
Dalla Brianza potrebbe arrivare anche un vaccino. "In questi giorni invieremo la documentazione alle autorità sanitarie e a inizio gennaio partiremo con la Fase 1 al San Gerardo di Monza, allo Spallanzani di Roma (che si occuperà anche di tutte le valutazioni di laboratorio) e all’oncologico Pascale di Napoli", ha detto Lucio Rovati, presidente e direttore scientifico di Rottapharm Biotech, che già durante la prima ondata dell’emergenza sanitaria ha messo a disposizione di Takis, società biotecnologica romana, "il supporto tecnico dei nostri manager scientifici, costituendo un team di elevate competenze cliniche, di tossicologia, farmacologia e nello sviluppo di prodotti biologici". Oggi il vaccino denominato COVID-eVax è pronto per essere somministrato.
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