Milano, 12 novembre 2020 - E' durata 24 ore in Lombardia la speranza che la curva dei contagi segnasse un calo per il secondo giorno consecutivo, come segnale di una inversione nel trend. Dopo gli 8.180 casi registrati ieri, oggi la regione più colpita dalla pandemia vede una nuova crescita dei contagi. Niente a che vedere con i quasi 11mila positivi di due giorni fa, ma l'asticella segna comunque un rialzo. Sono infatti 9.291 i nuovi positivi con un minor numero di tamponi: oggi 42.933 contro i 52.712 di ieri. Ma il dato più sconfortante riguarda i decessi, che fanno segnare una giornata nera con 187 vittime in 24 ore (ieri +152) e il totale dall'inizio dell'emergenza in Lombardia sale a 18.910 morti. Peggiora anche il rapporto tra tamponi e positivi che risale dal 15,5% al 21,6% odierno. Ma non mancano i segnali positivi: l'indice Rt a Milano, fronte caldo della seconda ondata, oggi è all'1,25 ed è in costante riduzione. Inoltre diminuiscono i paizienti in terapia intensica: oggi sono 18 contro i 56 di ieri (complessivamente sono 782 i posti occupati). Mentre sono 140 i nuovi ricoverati negli altri reparti, che portano il totale a 7.047. Crescono ancora i guariti/dimessi, che oggi sono 8.229, di cui 6.890 dimessi.
I dati delle province
La macroarea che comprende Milano, Monza e da ultimo Varese e Como resta la più colpita in questa seconda ondata e assorbe oltre il 60% dei contagi regionali. Degli oltre novemila casi lombardi, 4.066 si concentrano nel Milanese, di cui 1.375 nel solo capoluogo (ieri erano 3.148 nell'area metropolitana, di cui 1.149 in città). Monza Brianza resta sopra i mille casi con 1.028 nuovi positivi (ieri 854) e il sindaco Dario Allevi lancia un grido d'allarme: "Noi come Bergamo sei mesi fa". Mentre a Varese, dove sono stati superati i 600 ricoveri, i nuovi casi sono 1.160 (ieri 943). Tra le province più colpite anche Como con 762 nuovi positivi, Brescia con 621 e Pavia con 410. In netto distacco Cremona che registra 255 nuovi casi, Mantova con 211, Lecco con 189, Bergamo con 172, Sondrio con 153 e Lodi con 69.
La situazione in Italia regione per regione / Pdf
Record assoluto di contagi a livello nazionale, dove oggi si registrano 37.978 positivi, con 234.672 tamponi. Mentre i morti sono 636. Meno di un terzo dei nuovi casi (9.291) è concentrato in Lombardia, la regione più colpita anche nella seconda ondata, seguono il Piemonte con 4.787 nuovi casi e la Campania con 4.065.
Il trend settimanale dei casi attualmente positivi e dei ricoveri nelle terapie intensive nel grafico della fondazione Gimbe
Rianimatore: malati gravi come a marzo
Un incubo che si ripete. E' quello che stanno vivendo i medici impegnati in prima linea nell'emergenza Covid. "La malattia Covid-19 è sempre uguale - sottolinea Nicola Bottino, anestesista rianimatore del Policlinico, oggi in campo all'ospedale in Fiera -. I pazienti iniziano a essere tanti e aumentano quelli che richiedono di essere intubati. Quello che stiamo vivendo in terapia intensiva è la stessa cosa che abbiamo vissuto a marzo. I malati hanno le stesse manifestazioni cliniche e le stesse caratteristiche di gravità. Di diverso c'è che noi qualcosa abbiamo imparato, anche se molto poco e anche se non abbiamo una terapia specifica. Possiamo trattare e controllare manifestazioni che il virus induce soprattutto sull'attivazione della coagulazione e dell'infiammazione e questi approcci - osserva l'esperto - ci hanno ridotto un po' il numero di pazienti gravissimi, quelli che perdevamo subito e che non riuscivamo a curare all'inizio", quando la malattia era proprio sconosciuta. "Riusciamo a prendere più tempo", insomma. "Ma questi pazienti sono molto gravi e complicati e il decorso in terapia intensiva, quando le cose vanno bene, da quello che sto vedendo adesso è uguale" rispetto a marzo. Sono ricoveri lunghi allo stesso modo. Stando all'esperto si è invece abbassata invece l'età media, che ad oggi è di 64 anni.
Galli: il Sacco è già carico di pazienti
Ospedali sotto pressione in Lombardia, con quelli milanesi che da giorni lanciano l'allarme: siamo vicini al collasso. A sottolineare la situazione al Sacco di Milano è il primario infettivologo dello stesso ospecale Massimo Galli, che a Sky Tg24 spiega: "E' una situazione di pressione molto significativa, usando un termine sufficientemente chiaro che non vuole essere terroristico. L'ospedale è carico di pazienti e non ci sarà grande spazio nei prossimi giorni. Stamattina abbiamo avuto 14 codici rossi, 21 codici gialli e 23 codici verdi - ha spiegato - e la proporzione parla da sola. La netta sensazione è che i codici verdi siano arrivati in ospedale dopo averci pensato un po' e non avendo avuto risposte sufficienti ai loro problemi dal contesto territoriale. ".
Ospedali in fiera: nuovi moduli a Bergamo e Milano
A dare una boccata d'ossigeno agli ospedali lombardi, vicini al collasso, sono gli ospedali in fiera di Bergamo e Milano. ll primo modulo dell'ospedale da campo degli Alpini è stato esaurito in una settimana e sono stati aperti il secondo e il terzo modulo. E Milano si "allarga" la struttura al Portello per fronteggiare il costante aumento dei ricoveri . "Venti giorni esatti dopo aver aperto i battenti in Fiera, siamo arrivati ad avere 60 posti letto operativi e attrezzati - ha spiegato Nicola Bottino, medico specializzato in sindromi respiratorie acute e responsabile del modulo del Policlinico -. Per quanto riguarda le prospettive sul breve, visto che ci vengono richiesti altri posti letto, vogliamo aprire altri moduli con l'aiuto di altri ospedali che speriamo si possano aggiungere al nostro pool di medici e infermieri. L'obiettivo, nel corso della settimana prossima, è quello di aprire un altro modulo da 14 posti, arrivando a 74, e, alla fine stessa settimana prossima, aprire un ulteriore modulo, arrivando a circa 88-90 posti letto.
Frena il contagio, non le vittime e i pazienti gravi
A fronte del calo dei contagi il dato della saturazione delle terapie intensive e soprattutto quello dei decessi non dà segni di raffreddamento. Il saldo fra chi è entrato a occupare un letto in Rianimazione e chi ne è uscito, per miglioramento o per decesso, è ancora in aumento: +56 unità. Martedì erano 38. Anche i decessi restano alti: 152 ieri, 129 martedì. Milano continua , insieme alla provincia, a rappresentare da sola il 38 per cento dell’intero numero di contagi sul totale da inizio pandemia. L’incidenza è di 3,26 casi Covid ogni 100 abitanti, secondo dato dopo la provincia di Monza e Brianza, a quota 3,3% di residenti contagiati. Alle spalle , unite sotto il 3%, Varese, col 2,93%, Lodi, al 2,87%, Cremona al 2,86 % e Como con il 2,84. Chi sembra stare meglio è Bergamo, con l’1,88% della popolazione (ufficialmente) contagiato.
Al Portello anche l'anestesista che scoprì il paziente 1
E' sempre stata in prima linea durante al prima ondata, quando l'epicentro dell'emergenza era il Lodigiano. E anche ora, che il Covid infuria a Milano non ha voluto tirarsi indietro. Annalisa Malara l'anestesista dell'ospedale di Codogno che ha svelato il paziente 1 d'Italia, Mattia, ed è stata nominata cavaliere al merito della Repubblica dal presidente Mattarella, da ieri è in prima linea all'ospedale in Fiera del Portello. Malara ha avuto il coraggio e l'intuito, visto che c'erano troppe polmoniti "anomale", di andare a cercare il coronavirus laddove i protocolli non lo prevedevano. E l'ha trovato. "Questi colleghi - sottolinea Nino Stocchetti, direttore del padiglione del Policlinico in Fiera - che che hanno già passato l'inferno in casa loro sono venuti qui, sono qui oggi come la collega che stamattina era a discutere i malati con noi ed ha intenzione di trasferirsi fissa qui per aiutarci. Bene, questo meccanismo" che si sta adottando per rifornire di personale la Fiera. Se tutto andasse come pensiamo avremo bisogno di 80-100" posti da attivare" in breve tempo".
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