
Lazise sul Garda, una piccola Venezia
Il lago, località suggestive come Lazise, Peschiera e Bardolino, un'antica villa veneta e un ristorante stellato, l'Oseleta, che riapre puntando tutto su un giovane chef e una brigata di under 35. Siamo a poco più di cento chilometri da Milano, una meta comoda per una gita fuori porta capace di stupire. Su questa sponda del lago di Garda, il lato orientale in provincia di Verona, la natura incontra la storia. Come a Peschiera: l'antica Arilica dei romani oggi è visitata soprattutto per l'imponente fortezza entrata nella lista Unesco come Patrimonio dell'Umanità che lega le sue origini prima alla Serenissima e poi, con Verona, Mantova e Legnago, alle vicende del Quadrilatero, il sistema difensivo organizzato dagli austriaci nel Lombardo-Veneto. Si tratta, con Bergamo e Palmanova, di una delle più significative opere di difesa veneziane costruite tra il XVI e il XVII secolo nel territorio della Repubblica di Venezia. Ma oggi visitarla significa soprattutto fare un tuffo nel Risorgimento italiano e nelle guerre d'indipendenza, che portarono alla sua liberazione definitiva nel 1848.
Di fortezza in castello, si arriva facilmente a Lazise, un borgo pittoresco affacciato sull'acqua, con un lungolago ricco di suggestioni che ricordano piazza San Marco a Venezia. Fondata dai romani, nel medioevo Lazise fu il primo comune libero del Garda. E' una delle mete più apprezzate da chi ama gli sport acquatici e la vita da spiaggia, ma oggi deve la sua fama turistica soprattutto al parco termale, 13 ettari di lago e alberi secolari che fanno ombra alla settecentesca Villa dei Cedri.
Pochi chilometri più in là, raggiungibile anche a piedi o in bicicletta, c'è un'altra nota meta turistica: Bardolino. Le sue spiagge, il centro storico che si affaccia su un lungolago ristrutturato di recente all'insegna della modernità e delle linee più eleganti del legno, ne disegnano un panorama unico. In questa zona è nato il Museo dell'olio d'oliva, con il suo percorso didattico articolato in nove sale, che propone sistemi di illuminazione antichi (le lampade a olio), presse, caldaie, giare, strumenti usati nei frantoi, fino alla ruota a trazione idrica, raccontando una storia che parte dalla raccolta per arrivare fino alla tavola.
E poi c'è il vino. Anzi, soprattutto c'è il vino, che disegna il paesaggio appena all'interno della sponda veneta del Garda. Come quello esclusivo di Villa Cordevigo Wine Relais & Spa a Cavaion Veronese, villa veneta del XVIII secolo che oggi ospita un elegante cinque stelle lusso nella prestigiosa tenuta immersa tra i cento ettari di vigneti Villabella e oliveti di proprietà delle famiglie Delibori e Cristoforetti, nella zona del Bardolino. Una volta varcato il lungo viale di cipressi, si è accolti dal giardino all’italiana e dalla Villa padronale originale risalente al Rinascimento. La residenza, con Spa a numero limitato, è circondata dal vasto parco di alberi secolari, mentre la cantina è il tempio per le degustazioni di pregiati vini tra i vigneti Villabella, azienda vinicola di proprietà. E poi c'è la cucina rinnovata di Marco Marras, chef dell’Oseleta, il ristorante una stella Michelin. La brigata, fra cuochi, sous chef, pastry chef, si compone di dieci elementi, tutti under 35. Già da qui s’intuisce lo spirito fresco e giovane che guida le tecniche in cucina e le scelte che contraddistinguono il menu proposto dallo chef sardo.
La cucina proposta da chef Marco Marras, 33 anni originario di Bosa (Sardegna), racconta della sua terra d’origine, conserva i sapori dei luoghi in cui ha lavorato (Portofino, Madonna di Campiglio, Ginevra, Isola d’Elba, Cala di Volpe, Miami, Hawaii, Puglia…) e che l’hanno poi portato fino a Villa Cordevigo. Qui ha affiancato come sous chef Giuseppe D’Aquino, il suo ultimo maestro. "Nei miei piatti cerco di portare i profumi della mia terra - spiega Marras - Noi sardi siamo nostalgici ed io non faccio eccezione. La lontananza dagli affetti più cari pesa e il mio lavoro mi tiene distante per periodi molto lunghi. Il tempo per concedersi una pausa è veramente poco, ma quando posso ne approfitto per tornare a casa e godermi la mia terra e la mia bellissima Bosa". Con la riapertura dell’Oseleta, Marras sta progettando l’orto di Villa Cordevigo, alla ricerca di una sempre maggiore sostenibilità nei processi produttivi delle cucine e anche nella produzione degli ingredienti “home-made”, dove per home s’intendono due grandi regioni italiane con una biodiversità notevole e emozionante, la Sardegna e il Veneto.