“Haribo è la bontà che si gusta ad ogni età”, recita un famoso claim dell’azienda.
Ma chi sono oggi i principali consumatori delle caramelle Haribo?
“Il consumatore non è cambiato e il target primario di Haribo restano le famiglie con bambini. L’idea è sempre quella di un prodotto destinato anche agli adulti, che con le nostre caramelle possono tornare bambini concedendosi un piccolo momento di felicità fanciullesca. Quasi una magia”, sottolinea Antonio Severi, director Marketing & Planning di Haribo Italia.
A proposito di magia. Avete appena lanciato una limited edition che nasce dalla collaborazione con Warner Bors Discovery Global Consumer Products. Protagoniste sono le caramelle ispirate alla magia di Harry Potter e dedicate ai tre protagonisti più amati della saga: lo stesso Harry, Ron Weasley e Hermione Granger. Perché avete scelto proprio questa storia?
“Siamo un brand che si rivolge ad un pubblico ampio con l’obiettivo di regalare piccoli momenti di spensieratezza e dunque quale miglior collaborazione se non quella con Harry Potter che a questi elementi aggiunge anche la magia”.
Proprio in questi giorni, da ieri fino al 23 febbraio, a Milano, in piazza Ventiquattro Maggio, un’edicola personalizzata Harry Potter x Haribo si trasforma in uno spazio dove magia e divertimento saranno le parole d’ordine. Cosa sta accadendo?
“L’obiettivo è far vivere alle persone una piccola emozione. È il prodotto che va tra la gente, e non viceversa. Ci rendiamo conto del potere attrattivo di Haribo ogni volta che ideiamo eventi come questi. In questo caso l’edicola è ben visibile anche da lontano perché è completamente caratterizzata. Sarà possibile scattare foto ricordo in un’atmosfera magica e ricevere esclusivi gadget, per condividere attimi di gioia e spensieratezza”.
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Perché avete scelto proprio un’edicola?
“L’edicola durante il nostro evento non perde la sua natura. È comunque possibile acquistare quotidiani e siamo anche contenti di dare un contributo a un negozio di prossimità che fa un po’ fatica in questi anni”.
Ma l’Italia come si colloca rispetto all’ecosistema Haribo e alla sua crescita internazionale?
“Quando vado in Germania (la sede centrale è a Bonn, ndr) resto sempre impressionato perché mi rendo conto della forza di questo marchio. Si tratta di un’azienda familiare che va avanti da tre generazioni e questo è davvero un suo tratto peculiare, perché si respira ancora questo tipo di aria, mescolata però con importanti dimensioni internazionali. In Italia Haribo è presente dagli anni Settanta, ma con una maggior focalizzazione solo negli ultimi 10-20 anni. Riteniamo che ci siano ancora tante opportunità per stabilire una relazione con i consumatori italiani. Abbiamo ancora molte possibilità di azione, anche per costruire sempre più eventi che raccontino al meglio il prodotto e l’emozione che Haribo può portare alle persone”.
Quindi organizzerete ancora eventi come questo?
“Assolutamente sì, in primis collaborazioni ma anche eventi per raccontarle. Uno degli elementi chiave per noi è promuovere un consumo adeguato del prodotto. Pensiamo che Harry Potter, con la sua carica emozionale, possa aiutarci anche ad avvicinare sempre più famiglie e a creare una forte e sana connessione con il pubblico italiano”.