
I vigneti eroici della Valtellina
Sarre (Aosta) - La 29esima edizione del Mondial des vins extrêmes si sdoppia. Il consueto concorso dei vini "eroici" provenienti da tutto il mondo, sarà affiancato dall'Extreme Spirits International Contest, un competizione dedicata esclusivamente ai distillati prodotti con materie prime provenienti da zone di viticoltura eroica. L'evento è in programma dal 15 al 17 luglio all'Hotel Étoile du Nord a Sarre; protagonisti una quarantina di degustatori italiani e stranieri.
La premiazione dei migliori vini e distillati da viticoltura eroica avverrà durante la Milano Wine Week, in programma dal 2 al 10 ottobre nel capoluogo lombardo. I concorsi sono entrambi organizzati dal Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana (Cervim) in collaborazione con l'assessorato all'Agricoltura, l'associazione Viticoltori della Valle d'Aosta (Vival) e l'associazione italiana Sommelier Vda (Ais) e vedranno quest'anno la partecipazione di 838 vini provenienti da tutto il mondo; un numero, nonostante l'emergenza sanitaria, in salita rispetto alle edizioni precedenti e secondo solo all'anno record 2019 (allora i vini in concorso erano stati 920). Di questi 355 sono etichette estere; 483 sono vini italiani di cui 73 valdostani.
"Per la prima volta avremo vini che arrivano dalla Serbia e alcuni importanti ritorni dall'Armenia, dalla Bolivia e dal Cile", afferma il presidente del Cervim Stefano Celi, alla presentazione di questa mattina. "Si tratta principalmente di aziende piccole che più di tutte hanno sofferto questa chiusura prolungata, la loro presenza è un segnale molto positivo di ripartenza". Una trentina invece i campioni di distillati inaugureranno la prima dell'Extreme Spirits International Contest. Tredici, quasi la metà, sono valdostani. L'evento vuole anche essere un omaggio all'intero settore della viticoltura che sta vivendo un momento di grande difficoltà. "Vediamo che nonostante le criticità dovute dall'emergenza sanitaria la Valle d'Aosta c'è, 22 aziende prenderanno parte al concorso con vini di denominazione di origine controllate e questo è fondamentale per farci conoscere, oggi più che mai ne abbiamo bisogno", commenta Andrea Barmaz, presidente della Vival.