
Carnevale Canturino (foto Stefania Gori)
A Cantù si festeggia il Carnevale Ambrosiano, quello della Diocesi di Milano, che continua anche quando secondo il Rito Romano è ormai Quaresima. Qui il Carnevale ha una lunghissima tradizione, risale addirittura all’inizio del XX secolo, quando la gente viveva in povertà, con pochi mezzi, ma aveva la capacità di divertirsi in maniera semplice. Questa festa era un momento importante perché c’erano poche occasioni di svago, c’era bisogno di uno sfogo e di un po’ di evasione da una vita dura di lavoro. In questo periodo speciale le regole venivano capovolte, si voleva trasgredire; ci si scambiava i ruoli: gli uomini si travestivano da donne e viceversa con abiti vecchi e smessi, i ricchi si vestivano da poveri, i brutti da belli. Il Carnevale di Cantù è ancora oggi tra i più solidi e partecipati della provincia, per cui vi giungono maschere e spettatori anche dal milanese e dalla Svizzera, oltre che dai comuni limitrofi.
Il Carnevale Canturino è famoso per i suoi carri allegorici giganti, vere e proprie opere d’arte mobili che sfilano per le vie della città. I carri, alti fino a 13 metri, sono realizzati da artigiani locali che lavorano per mesi per creare strutture mobili e meccanismi complessi. Ogni carro rappresenta un tema di attualità o un personaggio famoso, spesso trattato con ironia e sarcasmo. La competizione tra i gruppi che realizzano i carri è accesa, e ogni anno si cerca di superare le creazioni precedenti in termini di grandezza e complessità.
IL PROGRAMMA
Cantù si trasforma in patria del Carnevale dal 16 febbraio all'8 marzo, con diverse sfilate ad accesso a pagamento (informazioni qui). La prima si è già tenuta il 16 febbraio; la prossima è prevista domenica 23 febbraio con apertura ingressi alle 13.30, alle 14 inizio dello spettacolo e 14.30 inizio sfilata. Il 2 marzo, terza sfilata con gli stessi orari e poi, l'8 marzo, la Gran Sfilata finale di sabato grasso.