STEFANIA CONSENTI
Cosa Fare

Le sere d’estate con il Fai: "Orti segreti e sogni d’arte, ecco la grande bellezza"

Dal prato di Palazzo Moroni a Bergamo alla musica di Villa Panza a Varese. La vicedirettrice Daniela Bruno: la missione è una sola, educare alla storia

Palazzo Moroni a Bergamo dopo il restauro

Palazzo Moroni a Bergamo dopo il restauro

Milano – Daniela Bruno , vicedirettrice per gli affari culturali del FAI, Fondo per l’Ambiente italiano, ripartono le “Sere d’estate“, trecento eventi, da giugno a settembre, per vivere i Beni del Fai fino a tarda sera, in Lombardia e in tutta Italia.

Con che obiettivo?

"Come direttrice culturale la missione è realizzare delle attività con il fine di educare i cittadini non solo alla tutela di un bene architettonico ma anche alla sua storia, alla sua cultura. Con una finalità pubblica, non ci interessa staccare biglietti, ci interessa che i cittadini tornino. Abbiamo coniato uno slogan, direi meglio un motto: curiamo il nostro patrimonio raccontandolo. Il racconto è la chiave di volta della valorizzazione culturale dei luoghi. Diciamo che i fondatori del Fai hanno avuto un’idea geniale, tutelare pezzi di patrimonio che nessuno altrimenti avrebbe salvato, aprirli al pubblico. Ora ciò che stiamo cercando sempre più di fare è raccontarli a chi viene a visitarci. Perchè se ti innamori di un posto, soprattutto se ci abiti, e ne conosci la storia, poi scatta la voglia di partecipare, ma anche di proteggere quel bene".

Aperitivi al tramonto, musica e spettacoli sotto le stelle, un ricco palinsesto, quali sono i luoghi magici in Lombardia?

"Il pratone dell’ortaglia di Palazzo Moroni a Bergamo, due ettari di campagna nel cuore della Città Alta, dove ospiteremo la rassegna cinematografica sotto le stelle “Pellicole d’autore en plein air”. Sarà l’occasione per stare sdraiati sull’erba a godersi (da sabato 6 luglio) fiction, documentari e film d’animazione. Non puntiamo ad eventi spettacolari, non vogliamo che il luogo diventi un contenitore ma quel che ci facciamo serve a valorizzare il luogo stesso. E poi che esperienza poter godere di un panorama mozzafiato! A Villa Panza, invece, andiamo a fare concerti di musica contemporanea, studiati per un pubblico più giovane. La rassegna è “Ars Sonora” (domenica 30 giugno, 13 e 21 luglio), un ciclo di concerti al tramonto volti all’esplorazione di sonorità contemporanee fortemente legate alla poetica della collezione d’arte creata dal conte Giuseppe Panza a partire dagli anni ’50 e tra le più conosciute al mondo. Nel corso delle serate a Villa Panza sarà visitabile la mostra “Nel tempo”, curata da Gabriella Belli, con opere di artisti del calibro di Joseph Kosuth, On Kawara, Hanne Darboven e Walter De Maria. Vogliamo che i varesini considerino questi luoghi i posti della loro quotidianità. Infine, non posso non segnalare Villa Necchi Campiglio a Milano: domenica 14 e 23 luglio le note jazz della Woody Gipsy Band accompagneranno due serate a bordo piscina, nelle quali prendere un aperitivo alla luce soffusa delle candele, tra le grandi magnolie e l’elegante facciata della casa progettata da Piero Portaluppi". Il calendario completo è su www.serefai.it

Una sera fuoriporta?

"C’è solo l’imbarazzo della scelta. Ad esempio il Castello della Manta, in provincia di Cuneo: da fine giugno in giardino si potrà consumare il picnic e poi visitare il maniero. Per chi, invece, sarà in ferie in Puglia, ad esempio, segnalo l’abbazia di Santa Maria di Cerrate a Lecce dove il 28 giugno e il 30 agosto le tappe della visita serale saranno accompagnate da nenie e serenate anche in griko. Tornando in Lombardia mi fa piacere segnalare Casa Macchi a Morazzone, in provincia di Varese: sembra un set cinematografico, un tuffo nel passato ottocencesto, dove ci saranno aperitivi in jazz e uno particolarmente interessante sui ruggenti anni Venti con i dischi originali suonati da grammofoni d’epoca. Ogni evento è esaltazione dello spirtito del luogo".

Progetti futuri?

"L’anno prossimo il Fai compie 50 anni. Per noi è bel traguardo che festeggeremo. A livello politico la strategia non cambia, vogliamo mettere in pratica dei modi di fare cultura che speriamo possano essere di ispirazione per altri. Vogliamo che i nostri luoghi parlino da soli. Ci piacerebbe, però, essere più presenti anche in altre regioni. Siamo assenti in Emilia, perfino a Roma. Stiamo cercando di diventare sempre più nazionali, farci conoscere per guadagnarci la fiducia dei donatori come abbiamo fatto in Lombardia".