MARCO MANGIAROTTI
Cosa Fare

Toquinho e Ophélie, è classico il samba a Milano

.Toquinho, cantautore e chitarrista italo brasiliano, porta la sua storia ed esplora nuovi mondi, peraltro conosciuti

Toquinho

Milano, 22 settembre 2016 - Mito contemporaneo stasera agli Arcimboldi (ore 21) con l’“Alborada” di Toquinho e Ophélie Gaillard con il suo ensemble, Brasile, Latinamerica, Spagna e Francia, un progetto già portato nei festival lo scorso anno e riposto per Mito a Torino e Milano. Colto popolare, Jobim o Villa-Lobos, scrittura colta e MPB, musica popolare brasiliana. Toquinho, cantautore e chitarrista italo brasiliano, porta la sua storia ed esplora nuovi mondi, peraltro conosciuti. «La collaborazione è partita da un invito - racconta - di Ophélie per cantare due canzoni in un suo album, poi abbiamo fatto cinque concerti a Parigi ed è nato questo progetto di “Mescla” fra musica classica e canzoni brasiliane», che è piaciuto molto alla direzione artistica di Mito e al partner Intesa Sanpaolo. Nel frattempo, a samba e bossa si erano aggiunti Piazzolla, Villa Lobos, Baden Powell e De Falla, all’Ensemble si è unito Juanjo Mosalini al bandoneòn «per la parte del programma dedicata a Piazzolla». La violoncellista francese Ophélie Gaillard presenta Romain Lecuyer al contrabbasso e chitarra, Fabien Cyprien al trombone, Rubens Celso Lopes e Florent Jodlet percussioni, il pianista e compositore franco-argentino Gabriel Sivak, autore degli arrangiamenti.

«Baden Powell è stata una grande influenza per me, studio tutti i giorni, in Brasile ho tanti progetti diversi dalla chitarra solista all’orchestra sinfonica. Qui devo seguire gli arrangiamenti ma la libertà è intrinseca nel musicista. Non è un mondo così distante - continua Toquinho -. Nel primo disco con Vinicius de Moraes, “La nostra vita”, c’è un adagio di Albinoni che già era un samba, e O poetinha ha scritto le liriche per una “marcia brasiliana” di Bach. La musica è la musica e questa idea acustica di un incontro mi sembra molto carina». Lui ritrova nella Gaillard il violoncello di Jaques Morelenbaum, “Grand Nuevo” di Astor Piazzolla, scritto per il violoncellista Mstislav Rostropovic, è ispirato da Nadia Boulanger, con cui aveva studiato a Parigi. Toquinho porta il suo mondo con “Aquarela”, “Samba de Orly” (su testo di Chico Buarque), “Quem viver, verá”, “Escravo da alegria” e “Tarde em Itapoã” (su testi di Vinicius). Di Heitor Villa-Lobos sono eseguiti “O canto do cisne negro” e la “Bachiana brasileira n. 5”, con Jobim irrompe la bossa nova di “Garota de Ipanema” (del 1962, su testo di De Moraes), “Corcovado”, “Wave”, con Baden Powell de Aquino l’afro samba di “Berimbau”. La Spagna di Manuel de Falla è ricordata da alcuni Estratti da “Siete canciones populares españolas”.