Milano, 11 novembre 2020 - Nonostante i prefabbricati per svolgere le lezioni in sicurezza e in presenza, la densità di alunni per classe in Lombardia è la seconda più alta dopo l’Emilia Romagna. A constatarlo è l’analisi condotta da Das, società internazionale specializzata nella tutela legale. A fronte di una media nazionale di 20,34 studenti per aula, la Lombardia è seconda con 21,44 alunni per classe prima della Toscana che registra 21,24 ragazzi.
La compagnia sta registrando proprio in questo periodo una crescita di richieste nella loro copertura rivolta a dirigenti scolastici, personale docente e non docente ma anche allievi e genitori che svolgono il ruolo di membri di diritto negli organi collegiali. "In questo momento non sono ancora arrivati ricorsi legali da genitori– spiega Mattia Fasoli, responsabile prodotto di Das –. Forse anche per una questione empatica verso gli insegnanti e i dirigenti scolastici che in questi mesi si sono trovati travolti dall’emergenza. Ma nei prossimi mesi sicuramente aumenteranno, visto che i bambini dalla prima media in giù vanno a scuola in presenza".
A rischiare di più per una responsabilità penale secondo Fasoli sono i presidi: "Si sono trovati in mano la gestione delle scuole in questa emergenza, con strutture che non andavano bene già prima. Il rischio di avere tanti studenti nelle medesima aula si conosceva da tempo, l’emergenza ha ingigantito la questione", sottolinea Fasoli. Nella scuola dell’infanzia, con una media nazionale di 20,92 alunni per classe, la Liguria è la regione con il maggior numero di studenti 22,72, terza la Lombardia con 22,48 dopo la Toscana. Per la scuola primaria con una media nazionale di 18,81 la Lombardia è seconda dopo l’Emilia Romagna. Per quanto riguarda la scuola di primo grado, sempre l’Emilia Romagna si conferma la regione con il più alto numero di alunni per classe seguita da Toscana e Lombardia. Infine, per la scuola di secondo grado la Lombardia è terza con 22,55 studenti per aula dopo Emilia Romagna e Veneto con una media nazionale di 21,51. Le aule meno affollate sono quelle della Calabria, Basilicata e Molise. "Quello che potrà accadere è che i genitori possano cercare una rivalsa nei confronti della scuola per le perdite che i ragazzi potrebbero aver subito in questi mesi – conclude il responsabile –. Anche se infondata, ogni denuncia si porta dietro dei costi di processo".
Parole a cui fanno eco quelle del direttore generale di Das, Roberto Grasso: "In tempo di Covid la necessità di rispettare le distanze di sicurezza nelle scuole per contenere i contagi, ha aumentato notevolmente le responsabilità e i rischi per i dirigenti scolastici e per tutte le figure professionali che sono la colonna portante del sistema educativo e che devono poter svolgere la propria attività con serenità garantendo lo svolgimento delle lezioni in sicurezza. Da sempre – prosegue Grasso - siamo molto vicini al mondo della scuola e alle dinamiche che lo riguardano. Oggi più che mai offrire una tutela ai dirigenti e non solo è un presupposto essenziale per garantire un buon funzionamento delle attività scolastiche e un sano percorso formativo alle nuove generazioni".