Como, 11 novembre 2020 - Anche la Svizzera è preoccupata per l’aumento dei contagi nelle province di Como e Varese dove con l’istituzione della zona rossa sono aumentati i controlli al confine, che possono attraversare solo i frontalieri. "Faccio un invito ai datori delle aziende per far sì che possano incentivare i collaboratori frontalieri a rispettare le regole e il territorio elvetico – ha lanciato un appello il presidente del Gran Consiglio del Canton Ticino, Norman Gobbi –. Poter entrare per lavoro non significa poi rimanere qui per svolgere altre attività che, in Italia, sono ora vietate. È una richiesta legittima da parte della Svizzera che chiede tutela, ma anche una preoccupazione nei confronti della nostra popolazione. La situazione in Ticino rimane seria, ma è ancora sotto controllo. Le zone rosse non prevedono restrizioni per chi viaggia per lavoro verso la Svizzera, ci siamo appellati a Berna per ponderare questa decisione al confine e mettere in campo misure di controllo in entrata e in uscita dal cantone". P
er ora la maggior parte dei controlli si concentra sulla parte italiana, da parte della Finanza, per verificare che coi frontalieri non passi anche qualche connazionale diretto in Svizzera ma non per motivi di lavoro. Già nei prossimi giorni però potrebbero scattare i controlli anche da parte dei doganieri svizzeri, magari con l’aiuto dell’esercito e con l’utilizzo di termoscanner come in primavera.