Cremona – È uno stimolatore del buon umore. E se non è formalmente un antidepressivo, è comunque un antidoto alla tristezza. Insomma, il torrone come paradigma in versione golosa della «felicità». Nessuna sorpresa che la Festa del Torrone in scena a Cremona tra il 9 e 17 novembre abbia quindi come filo conduttore la «gioia». E visto che il 2024 non brilla certo per essere definibile come un anno leggero e allegro, non è difficile immaginare che la gettonatissima manifestazione all’ombra del Torrazzo possa presentarsi come una tonificante catarsi collettiva a base di zuccheri e leccornie.
Del resto, le aspettative sono forti. E la 27esima edizione promette di essere ancora più scenografica di quanto lo sia stata quella precedente, capace di consegnare all’archivio la vendita certificata di oltre 80 tonnellate dell’iconico dolce a base di albume, miele, mandorle o nocciole. In effetti, la Festa del Torrone è percepita da anni come pretesto e scusa per mettere in vetrina il bello e non solo il buono di Cremona, consegnata al grande pubblico attraverso assaggi e non meno di 300 spettacoli, cooking show, maxi-installazioni e decine di laboratori e workshop sulla maestria con cui le aziende provenienti da tutt’Italia producono il famoso dolce.
Grande evento. Allestito con la consueta e abile regia di Stefano Pellicciardi. E non a caso presentato ieri in Regione dall’assessore al Turismo della Lombardia Barbara Mazzali e dal sindaco di Cremona Andrea Virgilio. E se è difficile stabilire una gerarchia sensata tra i vari eventi, alcuni sembrano destinati ad imporsi. Tra gli altri, l’iniziativa «Un dolce risveglio», serie di incontri con i maestri pasticceri al PalaTorrone durante i quali verranno svelati i segreti della lavorazione dolciaria artigianale. Accattivanti anche i 4 rendez-vous serali all’insegna del mood «Lo spirito del torrone».
L’inaugurazione la mattina del 9 novembre. E due momenti-clou della domenica: il talk che a mezzogiorno vedrà il critico gastronomico Edoardo Raspelli presentare lo chef Carlo Cracco; e l’attesissimo corteo storico con 150 figuranti (sbandieratori, dame) che sfilerà per le vie del centro per rievocare il matrimonio tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. Riflettori accesi anche sulla giornata di sabato 16: alle 15,30, nella Sala Quadri del Palazzo Comunale, l’indimenticato campione della nazionale italiana, Antonio Cabrini, riceverà l’ambito premio «Torrone d’Oro». Infine, domenica 17, a prendersi la scena sarà il Treno storico che partirà dalla Centrale di Milano per raggiungere Cremona.